Quattro Giornate, de Magistris: “La Napoli partigiana scrisse la storia”


Ieri, 27 settembre, si è celebrato a Napoli il 78esimo anniversario delle Quattro Giornate. Una data storica per Napoli e per i suoi cittadini che con la loro tenacia riuscirono a sconfiggere e cacciare dalla città le truppe di Hitler. Dal 27 al 30 settembre 1943 , da soli senza esercito, riuscirono a liberare le strade di Napoli dall’occupazione nazista.

Il giorno 28 il numero di combattenti partenopei si fece più numeroso, e riuscì, pur con qualche perdita, a uccidere alcuni soldati nemici. Le retate dei tedeschi continuavano, e ammassarono ben ottomila prigionieri nello Stadio Collana del Vomero, così i ribelli concentrarono il proprio operato lì.

La liberazione dei prigionieri avvenne la sera del giorno dopo, dopo un patto tra i ribelli e il colonnello Schoell, il quale ottenne la promessa che sui tedeschi in partenza da Napoli non fosse sparato un colpo. Durante la giornata, invece, focolari di resistenza si verificarono in ogni quartiere ed in ogni rione, nonostante l’utilizzo di cannoni e carri armati da parte dell’esercito del Terzo Reich.

Le Quattro Giornate di Napoli sono un simbolo di resistenza e lotta per la libertà, che lo stesso sindaco de Magistris ha voluto ricordare stamane sui propri canali social: “Nel 1943 Napoli, con le sue storiche quattro giornate, fu la prima città d’Europa a liberarsi dall’oppressione nazifascista con una rivolta di popolo nella cui prima linea c’erano giovani e donne. La Napoli partigiana scrisse la storia, a dimostrazione che la storia la scrivono i popoli e che la rassegnazione e l’indifferenza sono i fucili silenziosi dei regimi nelle forme diverse che le contingenze storiche ci riservano“.


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