Il gran cuore di Napoli non si ferma mai: Larsec consegna 150 pacchi a famiglie bisognose


Non sono poche le zone della città di Napoli dove gli abitanti hanno bisogno di aiuto e iniziative per una migliore qualità della vita. Ad occuparsi di ciò a Secondigliano c’è l’associazione Larsec, acronimo di “Laboratorio di Riscossa Secondiglianese“, con sede in Piazza Luigi Di Nocera. L’associazione nasce nell’estate del 2014 come associazione culturale per volontà di tre studenti universitari, per poi diventare un vero e proprio centro in grado di realizzare eventi, laboratori, spettacoli e così via.

L’obiettivo principale dell’associazione è quello di combattere lo stereotipo di “camorra” che ormai – e ingiustamente – avvolge questo quartiere di Napoli. Da sette anni, grazie all’aiuto di tutti i suoi volontari, Larsec cerca di capovolgere questo stereotipo senza fermarsi mai, nemmeno in questo periodo di festa. A raccontarci di più delle iniziative messe in atto è una volontaria dell’associazione, Sabrina, raggiunta telefonicamente dalla noi di VesuvioLive.

Larsec: cos’hanno organizzato per Natale

“Nell’ultimo periodo abbiamo organizzato un’iniziativa mettendo al primo posto le persone del quartiere. In collaborazione con Atitech e Fratelli la Bufala, portiamo 150 pacchi alle famiglie più bisognose di Secondigliano. Ognuno di noi ha un ruolo, chi segna le buste e chi le consegna casa per casa. Chiunque vuole può venire da noi, dire nome e cognome e lo portiamo direttamente lì. È un’iniziativa che facciamo ogni anno nel periodo di Natale, dal 22 dicembre al 9 gennaio. Il giorno della Befana consegniamo anche le calze a chiunque le voglia, sempre nella nostra sede“, ci ha spiegato Sabrina, una volontaria di soli 17 anni.

Chiunque voglia fare parte di Larsec può farlo, recandosi presso la sede dell’associazione a Secondigliano. “Le nostre porte sono sempre aperte. Facciamo tutto con le nostre forze, anche se collaboriamo con molte associazioni napoletane. Per il momento, il nostro obiettivo è quello di aprire una sede più grande, dato che ci stiamo allargando sempre di più e ne siamo diventati tanti che hanno a cuore Secondigliano e vogliono fare qualcosa per cambiarla.

Cosa si prova nell’aiutare il proprio quartiere?

Ciò che mi ha spinto di fare quest’esperienza con Larsec è il fatto che sento che Secondigliano è troppo infamata, ma so benissimo che le persone di Secondigliano hanno un buon cuore. Quindi, ho trovato quest’associazione che se ne prende cura. Facciamo sempre qualcosa di buono. Ad esempio a luglio ci siamo presi cura degli spazi verdi di Secondigliano. Ho sempre voluto aiutare il mio quartiere e con Larsec ho potuto farlo. Mi sento libera con me stessa, senza cattiveria e che sto facendo “un’opera di bene.”


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