A Pasqua niente alcol etilico per alimentare le braci: l’appello del Centro Grandi Ustionati del Cardarelli


Agnello, pastiera e uova di cioccolato. Finalmente si avvicina la Pasqua e con essa le relative braci fatte a Pasquetta. Forse però non tutti sanno che la Pasqua, insieme al Ferragosto, è una delle feste in cui si registra il maggior numero di ricoveri nel Centro Grandi Ustionati del Cardarelli di Napoli che quest’anno ha deciso di lanciare un appello alla popolazione.

IL CENTRO GRANDI USTIONATI DEL CARDARELLI PER PASQUA: NIENTE ALCOL PER BRACI

Come reso noto in un comunicato, la maggior parte degli incidenti è dovuto all’uso improprio di alcol etilico per braci e falò. Romolo Villani, direttore della Terapia Intensiva Grandi Ustionati (TIGU) spiega:

«L’alcol etilico causa il 70% dei ricoveri in Terapia Intensiva Grandi Ustionati, con ustioni che interessano in media il 45% della pelle, e arrivano a picchi del 70%. Incidenti che si ripetono con puntualità ogni anno e che cambiano per sempre la vita delle persone. Quelli che sopravvivono portano i segni dell’incidente per sempre e spesso devono imparare a convivere con gravi invalidità».

Ogni anno al Cardarelli vengono ricoverati in media 100 pazienti in terapia intensiva, la metà dei quali perdono la vita. Ognuno di loro ha costi elevati, si parla infatti di più di 120.000 euro a paziente, tra degenza e interventi. Oltre al dolore che ogni ustionato prova.

COME EVITARE BRUCIATURE

Dal Cardarelli spiegano che la causa principale delle ustioni è da ricercare nel ritorno di fiamma, che si produce quando si alimenta il fuoco con una bottiglietta di alcol etilico. Come sottolineato dalla dottoressa Anna Lanza, dirigente medico TIGU:

«L’errore più comune è quello di credere di poter gestire questo fenomeno. In una frazione di secondo il fuoco risale il getto di alcol e fa esplodere la bottiglia, che solitamente è di plastica. A quel punto non c’è più nulla da fare, il gesto di un momento segna una vita per sempre».

Si consiglia quindi di evitare di usare alcol etilico per alimentare le braci.

«I nostri medici, infermieri e operatori sociosanitari sono straordinari nel prendersi cura di chi vive il dramma di essere un grande ustionato», sottolineano il direttore generale Giuseppe Longo e il direttore sanitario Giuseppe Russo. «La speranza nel lanciare questo appello è quella di poter evitare che anche questa Pasqua delle vite si perdano o siano rovinate per sempre a causa di una terribile sottovalutazione del pericolo».

Festeggiare la Pasqua sì, ma senza mettere a rischio la propria salute.


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