Napoli e Russia, un’amicizia di 245 anni: una targa ricorda il primo ambasciatore russo in Occidente


Dura da ben 245 anni l’amicizia tra Napoli e la Russia. In quanto capitale del Regno di Napoli, poi Regno delle Due Sicilie, la città partenopea fu la prima città occidentale ad aver goduto di un rapporto di amicizia con l’allora Impero Russo: nel 1777 Re Ferdinando I di Borbone e l’Imperatrice di tutte le Russie Caterina II sottoscrissero un accordo in virtù del quale la Russia fu rappresentata dal primo ambasciatore su suolo italico, Andrey Kirillovich Razumovsky, presso Palazzo D’Alessandro di Pescolanciano, in via Nardones 188. Proprio lì, nel 2018, fu scoperta una targa di commemorazione grazie all’iniziativa del sindaco Luigi de Magistris e dell’Ambasciatore Straordinario e Plenipotenziario della Federazione Russa in Italia, Sergey Sergeevich Razov.

Un legame diplomatico che poi sarebbe diventato anche culturale, politico ed economico: come dimenticare, per esempio, la visita a Pietrarsa dello zar Nicola I che manifestò l’intenzione di prendere a modello la fabbrica borbonica per il complesso ferroviario di Kronštadt. Non solo, altro segno dell’amicizia tra Napoli e Mosca è rappresentato dai Palafrenieri, le due statue equestri di bronzo realizzate dallo scultore russo Peter Jakob Clodt von Jürgensburg, donate nel 1846 a Ferdinando II delle Due Sicilie proprio dallo zar Nicola I. Le statue sono esposte ai lati della porta del giardino del Palazzo Reale di Napoli, sul lato verso il Maschio Angioino. Le stesse prendono anche il nome di Cavalli russi e la porta, a sua volta, è anche conosciuta come Porta dello Zar. Si tratta di statue identiche a quelle ancora oggi è possibile ammirare a San Pietroburgo, sul ponte Aničkov.


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