Napoli, morto l’artista e docente Gennaro Esca: le ultime opere sulla guerra


È morto l’artista Gennaro Esca molto conosciuto nel mondo accademico per essere anche un docente. L’uomo, che è nato a Napoli ma viveva a Gubbio, aveva realizzato l’ultima mostra al Castel dell’Ovo nel 2009. Titolare della cattedra di Educazione visiva presso l’Istituto Statale d’Arte, aveva realizzato delle opere sul tema della guerra.

CHI ERA GENNARO ESCA

Come è possibile leggere sul suo sito:

Gennaro Esca nasce a Napoli, primo di cinque figli di Nunzio, impiegato alle Poste di Napoli e di Lucia Citarella, casalinga. Il giovane Esca si iscrive all’Istituto Statale d’Arte di Napoli. Frequenta il primo anno quando, visitando una mostra a Mergellina, presso il Centro d’Arte “La Spelonca”, conosce Gabriele Zambardino, direttore del Centro sul lungomare Caracciolo. “La Spelonca” è una bottega-galleria, forse unica a Napoli alla fine degli anni sessanta, che apre ai giovani talenti più promettenti della città i suoi spazi senza condizioni. È una sorta di “cenacolo” che offre mezzi ed i suoi locali ai nuovi artisti emergenti. Zambardino, prima che direttore della Galleria, è scultore geniale e autodidatta, convinto che gli artisti siano tanto più temprati quanto più sregolata risulti la loro vita. Offre ad Esca una stanza all’interno de “La Spelonca” in cui poter lavorare liberamente, mettendogli a disposizione tele, colori e argilla.

Inizia una lunga collaborazione che vedrà nascere in quel luogo alcune delle opere più significative dell’artista: Il monco (olio su tela, collezione Mangialacapra, Napoli), Il riposo dei lavoratori (olio su tela, collezione Ferrara, Napoli), L’acqua che sale (olio su tela, collezione privata, Bologna), La lotta (terracotta, collezione Fiore, New York), Cristo spogliato delle vesti (olio su tela, collezione Corrado Ursi, Cardinale di Napoli, Curia Arcivescovile, Napoli), Donna col cappello (grafite su carta cotone, collezione privata, Parigi).Nel 1970, a diciannove anni, Esca allestisce la sua prima personale a “La Spelonca”. Nessuna delle opere esposte resta invenduta. Da quel momento, in Italia, esiste un nuovo artista. “Esca è un pittore che non somiglia a nessuno. Non solo Napoli dovrà tenerne conto” (Libero Galdo).

Terminati gli studi all’Istituto Statale d’Arte, il pittore si iscrive al corso di laurea in Sociologia presso l’Università di Napoli. Dopo alcuni esami, ritiene che la sua vocazione vera sia comunque l’arte. Studia Scultura all’Accademia di Belle Arti di Napoli con il maestro Augusto Perez. Dopo questa esperienza l’attività scultorea si fa più intensa. Il linguaggio pittorico, unitamente a quello scultoreo, appare inconfondibile. È chiaro che Esca sente la provenienza dalla scultura. Gli anni che si susseguono definiscono richiami ad emozioni ed ansie in cui i colori sulla tela si fanno più tetri, interpretano le insidie in agguato come la morte. La tristezza, spesso rappresentata da un tratto particolare e veloce di una pennellata sulla tela, ricorda il tempo irriducibile di tante tragedie. Si alternano mostre in varie gallerie italiane e la partecipazione alla Decima Quadriennale d’Arte al Palazzo delle Esposizioni di Roma, nel pieno degli anni della contestazione operaia e studentesca, con una operazione singolare che occupa, insieme ad altri artisti, varie sale“.

LE ULTIME OPERE

Sul suo profilo Facebook aveva pubblicato le sue ultime opere, dal titolo ‘Uno nell’altro’ realizzati con acquerello su carta cotone Arches.

 

 

 


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