Caro benzina, pescatori fermi nei porti e costi raddoppiati: a Napoli manca il pesce fresco


L’aumento della benzina ha fermato i motopescherecci, mentre le piccole imbarcazioni riescono ancora a lavorare ma i costi sono lievitati di molto. È il risultato del caro benzina a Napoli e a Torre del Greco, soprattutto il cosiddetto ”oro blu” ha da sempre trainato l’economia cittadina.

Caro benzina: fermi i pescatori a Napoli e provincia

Come riporta Ansa.it, per numero di matricole marittime, Torre del Greco in Italia è seconda solo a Genova. La città vesuviana ha una cooperativa denominata Beato Vincenzo Romano, dal parroco della basilica di Santa Croce, diventato poi santo il 14 ottobre del 2018, che raggruppa i piccoli pescatori non solo della zona ma anche dei comuni vicini e anche della penisola sorrentina e dell’area flegrea.

C’è un solo motopeschereccio – afferma Antonio Porzio, storico presidente – i cui responsabili sono fermi nelle loro attività da una settimana. Per il resto i nostri associati sono proprietari di motobarche, che continuano a solcare i mari regolarmente, anche se i costi legati al carburante sono praticamente raddoppiati: oggi il gasolio costa 1,20 euro al litro, mentre prima della crisi si pagava a 0,60 al litro”.

Arriveranno a promettere qualche rimborso – prosegue Porzio – che forse giungerà tra qualche mese, quando cioè sarà troppo tardi. Nel frattempo i pescatori per continuare a lavorare si saranno indebitati. Fermarsi? Dalle nostre parti, dove notevole è il fenomeno dell’abusivismo, bloccare le attività significa dare possibilità agli irregolari di invadere ancora di più il mercato. Con buona pace di coloro che invece sono in regola”.

Napoli: manca il pesce fresco

Non va meglio a Napoli, dove la protesta dei pescatori rischia di ripercuotersi sulle tavole di famiglie e dei ristoranti campani. Qui inizia a scarseggiare il pesce fresco di ‘paranza’, come triglie, sogliole, alici, cefali e saraghi. In alcune pescherie sono schizzati i prezzi di alcuni prodotti.

Continua lo sciopero dei pescatori a Napoli o al Porto del Granatello di Portici, dove da circa una settimana, i titolari degli otto pescherecci sono fermi nel Porto contro il caro gasolio che sta mettendo in ginocchio la categoria dei pescatori.


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