Napoli, droga nel caffè di un 80enne per rubargli gli anelli d’oro: è caccia al ladro


Napoli, è caccia al ladro che l’altro giorno ha messo della droga nel caffè di un 80enne per derubarlo dei sui anelli d’oro. L’uomo, che si trovava a prendere il sole sulla spiaggia della Rotonda Diaz, si è anche sentito male ed è stato soccorso da alcuni passanti.

Napoli, droga il caffè di un 80enne per rubargli gli anelli d’oro

A raccontare la sua storia è il Consigliere Regionale di Europa Verde, Francesco Emilio Borrelli, attraverso un post sul suo profilo social nel quale raccoglie la testimonianza del nipote:

A Napoli accade che il caffè non sia più soltanto un simbolo di tradizione, di cortesia e di amicizia ma anche un modo per ingannare il prossimo. Infatti sul lungomare di via Caracciolo un uomo anziano è stato drogato proprio con del caffè per poi essere derubato. È il nipote dell’uomo a raccontare la vicenda: ‘Sul lungomare all’altezza di via Caracciolo, mentre mio nonno, che ha quasi 80 anni, era in spiaggia a farsi un bagno e a passare un po’ di tempo in tranquillità, un uomo sui 50 anni gli è andato vicino tentando di fare amicizia portandogli un caffè che però era corretto con una sostanza stupefacente. Mio nonno ha così perso i sensi quell’uomo ne ha approfittato per sfilargli i 4 anelli d’oro che portava. Le foto sono state scattate da un passante che immortalava il panorama e ha denunciato alla polizia quello che ha visto. Il ladro è quella con la camicia e lo zaino‘”.

L’appello di Borrelli

Chiediamo alle forze dell’ordine di rintracciare al più presto quell’individuo che per rubare dell’oro rischia di ammazzare o comunque di causare un malore alle sue vittime. Abbiamo saputo dai familiari dell’uomo drogato e derubato che ora è ricoverato al Cardarelli. Gli auguriamo di rimettersi molto presto. “- commenta Borrelli assieme al conduttore radiofonico de la Radiazza Gianni Simioli – “Ormai si ruba e si delinque ad ogni ora del giorno anche davanti a testimoni, questa la dice lunga sulla nostra situazione giudiziaria. Troppi crimini restano impuniti. È tempo di cambiare registro“.


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