Spiaggia libera restituita ai napoletani: riaperto il cancello della Baia Donn’Anna

La spiaggia di Donn'Anna restituita ai napoletani. Foto: Mare libero e gratuito Napoli


La spiaggia libera della Baia Donn’Anna è stata finalmente restituita ai cittadini napoletani. I comitati per il Mare Libero a Napoli festeggiano la buona conclusione di mesi di mobilitazione per l’accesso libero al mare, in questo caso per una porzione di arenile non dato in concessione ad alcuno stabilimento balneare ma il cui ingresso veniva impedito dalla presenza di un cancello.

Riaperto il cancello della spiaggia libera Baia Donn’Anna

“Finalmente quel maledetto cancello che ostacolava l’accesso al mare ed alla spiaggia è aperto! – hanno scritto i comitati –Abbiamo affisso all’ingresso delle scale di Via Posillipo che portano all’arenile, nascosto ai più, una targa con l’indicazione della presenza di una spiaggia libera e degli orari di accesso in forza dell’ordinanza n. 6 del 1999 del Presidente Autorità portuale, la quale istituiva in via “sperimentale” quel cancello affidandolo al Bagno Elena, gli orari vanno dalle 8 del mattino alle 20 di sera nel periodo estivo e dalle 9 alle 17 in quello invernale. L’iniziativa si è conclusa con una assemblea pubblica in spiaggia alla quale si sono uniti turisti e persone del posto che tengono a cuore il mare”.

La battaglia per il mare libero e pulito

Una battaglia che non è per nulla conclusa: lo scopo è quello di restituire il mare a Napoli e ai napoletani, che vivono il paradosso di abitare in una città con chilometri di costa ma di fatto per lo più inaccessibili.

“Fin da domani (oggi, ndr) rilanceremo l’iniziativa per il mare libero, gratuito e pulito da San Giovanni a Bagnoli – continuano – e solleciteremo il Comune di Napoli, che a breve erediterà la gestione della costa dall’autorità portuale, al rispetto degli impegni presi durante l’ultimo incontro con l’assessore preposto Mancuso. Ci riferiamo all’apertura di quel confronto pubblico e di scelte partecipate sulla gestione del litorale napoletano affinché non sia più ad esclusiva salvaguardia, come finora è stato dei concessionari balneari diventati di fatto i veri proprietari della risorsa pubblica. Il mare è un bene comune!”.


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