Sanremo, da Napoli un esposto in Procura per truffa e razzismo: “Disegno per inquinare il voto”

Abgelo Pisani e Geolier


Un esposto alla Procura della Repubblica per truffa in danno agli utenti che hanno votato al televoto di Sanremo. Lo presenta l’avvocato Angelo Pisani dopo il risultato finale al Festival che ha visto prevalere Angelina Mango su Geolier, tra le polemiche per il boicottaggio della sala stampa ed il mal funzionamento del televoto stesso. Chiesta anche un’indagine per razzismo e bullismo.

Esposto in Procura sull’esito del Festival di Sanremo

“Presentiamo un esposto alla Procura della Repubblica per truffa da minorata difesa in danno agli utenti votanti che hanno avuto difficoltà e perso soldi per accedere al televoto lanciato al Festival di Sanremo – ha affermato l’avvocato Angelo Pisani – Il codice 18 in particolare risultava bloccato. In sede civile chiediamo il risarcimento danni e il rimborso del pagamento per un voto inutilizzato anche per mortificazione della giuria e volontà popolare. Nel rispetto di tutti i telespettatori, votanti e per i cantanti, alla luce dello sconcertante esito del Festival di Sanremo chiediamo alle Autorità competenti il ricalcolo dei voti e accertarsi criteri e il sistema di scelta del vincitore, che dimostrano l’inutilità della giuria popolare e la truffa per minorata difesa di quanti hanno pagato per un voto inutile”.

Chiesta indagine anche bullismo e razzismo

Secondo Pisani “1,5% come voto sala stampa per Giolier risulta una percentuale irreale e vergognosa! Nemmeno per la musica questo paese è imparziale. Questa è la stessa cosiddetta stampa che fa demagogia e chiacchiere tutti i giorni sul bullismo e razzismo! Ma quello subito da Geolier appena 23enne, come lo chiamano? E su Ghali? I giornalisti non sono stati fotografi della realtà e mode. La reazione della sala stampa è’ stata chiaramente di chi si è schierato dall’altra parte”.

La questione Ghali e il presunto complotto

Pisani sottolinea anche la tematica Ghali, artista che secondo lui avrebbe meritato ben altra considerazione: “Plebiscito della pur brava Angelina Mango, non ha tenuto conto della canzone di Ghali, che avrebbe meritato molto ma molto di più da esperti del settore, al di là che la giuria popolare pagante è stata mortificata ed umiliata come la verità”.

Il legale teorizza un possibile complotto: “Potrebbero non essere delle semplici difficoltà ma un disegno per inquinare il voto ed impedire ai favoriti di vincere con l’aiuto dei fans da casa e dell’unica vera giuria, quella popolare, che ha l’unica colpa di aver votato una canzone, sebbene in dialetto napoletano, comunque ammessa e fatta concorrere al Festival delle mortificazioni quando agli organizzatori occorreva audience”.

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