Video. Proteste contro il voto di scambio: a Palazzo Baronale il funerale della politica


Il caldo di venerdì 22 giugno non ha scoraggiato la sete di giustizia e trasparenza dei cittadini torresi: in attesa che le autorità competenti completino i loro accertamenti sul presunto voto di scambio e le altre irregolarità che gravano sulle elezioni comunali, a pochi giorni dal ballottaggio in tantissimi sono scesi in piazza per protestare contro la compravendita dei voti, per condannare nepotismo e corruzione, per affermare a gran voce “che l’aria s’adda cagnà“. Questo il titolo della manifestazione promossa dal Forum dei Giovani, cui hanno preso parte anche molte altre realtà attive per la valorizzazione della città: tra le altre il Polo Artistico Torrese e il Gazebo Rosa.

 

Dalla Villa Comunale il corteo si è mosso per la città diventando sempre più corposo: agli attivisti si sono aggiunti cittadini, commercianti e anche numerosi esponenti della politica locale. Il Movimento 5 Stelle, l’onorevole Luigi Gallo, l’ex consigliere Maida e gli altri esponenti di Cuore Torrese hanno marciato con gli altri verso Palazzo Baronale. Una comunità compatta nel prendere le distanze non solo dagli ultimi eventi ma da “un vero e proprio sistema attivo da decenni e consolidato negli anni”: tutti gli interventi hanno duramente condannato l’ombra di collusione che ha oscurato le potenzialità della città facendola balzare in più di un’occasione agli onori delle cronache nazionali, dall’arresto del primo cittadino fino alle irregolarità dell’ultima tornata elettorale, di cui il Forum ha denunciato oltre 50 anomalie.

Il corteo, scandito dalla musica di Pino Daniele e di Rino Gaetano, ha terminato il suo percorso a Palazzo Baronale: qui la comunità ha osservato un minuto di silenzio e celebrato il funerale della Politica, lasciando manifesti funebri in miniatura sulle mura del Comune. Dinamiche sintomatiche di un’amministrazione statica, di una politica poco pulita ma anche della complicità di una parte della cittadinanza colpevole di aver venduto il proprio voto: tutto questo ha “ucciso” la politica, il rispetto e l’onore della città.

Non a caso, per evitare strumentalizzazioni dell’iniziativa in attesa che la giustizia faccia il suo corso accertando nomi e responsabilità, la direzione del Forum ha esplicitamente escluso dal corteo i due candidati ancora in corsa per la poltrona di sindaco.


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