Una petizione per salvare il Monastero degli Zoccolanti, il monumento più importante di Torre del Greco

Il Monastero degli Zoccolanti. Foto: Carlo Esposito


Un appello per salvare il Monastero degli Zoccolanti, il monumento storico più importante e ricco di Torre del Greco. Sulla nota piattaforma change.org è stato pubblicato l’appello del presidente dell’Associazione Sviluppo Area Porto di Torre del Greco, Carlo Esposito, con cui si chiede all’amministrazione di acquistare e recuperare il Monumento del Cinquecento con fondi pubblici per restituirlo ai cittadini torresi.

Un appello per salvare il Monastero degli Zoccolanti di Torre del Greco

Le condizioni in cui versa il Monastero degli Zoccolanti sono tristemente note sia alla cittadinanza che alle amministrazioni che si sono succedute nel corso degli anni. Il monumento si trova in “condizioni disastrose”, come riportato anche sul sito del Comune di Torre del Greco dove è presente una pagina dedicata all’edificio.

“Da troppo tempo la Città di Torre del Greco soffre della mancata “visone di sviluppo” da parte degli amministratori che si sono succeduti – dichiara Carlo Esposito a VesuvioLive – Torre del Greco ha un patrimonio Storico, Culturale e Paesaggistico pari, se non superiore, ai paesi limitrofi. Si potrebbe tranquillamente sviluppare il Turismo per i suoi attrattori naturali e Culturali: Vesuvio, mare, porto, Villa delle Ginestre, Colle Sant’Alfonso, Monastero degli Zoccolanti oltre alla vicinanza agli scavi archeologi come Ercolano, Oplonti e Pompei senza dimenticare la nostra Villa Sora. Praticamente posizione strategica per il Turismo.Non è possibile che alcuni cittadini Torresi non sappianoo dell’esistenza di un patrimonio come Il Monastero degli Zoccolanti monumento presente dal Cinquecento ovvero praticamente 5 secoli”.

La storia del Monastero degli Zoccolanti

La costruzione del Monastero degli Zoccolanti cominciò nel 1578 per volere della cittadinanza e dell’ordine dei Francescani, a circa 50 metri sul livello del mare. Il primo piano fu adibito al culto e alle celle, mentre il piano sottostante accoglieva le cucine, la chiesetta del Santissimo, il cimitero, il refettorio ed alcune stanze di degenza che ospitavano personaggi illustri (malati) della curia napoletana e romana. Qui il clima era a quei tempi salubre e la vicinanza del mare e della collina vesuviana offriva atmosfere di grande suggestione. Gli ospiti del monastero erano indirizzati spesso presso la sede torrese per guarire da affezioni respiratorie e reumatiche. Intorno al monastero, il grande giardino nel quale si coltivavano ortaggi e soprattutto la vite.

Monastero degli Zoccolanti

Monastero degli Zoccolanti, gli affreschi. Foto: Carlo Esposito

Dei magnifici ambienti del tempo oggi restano soltanto dei segni labili. Gran parte degli allestimenti e delle decorazioni sono andati persi, così come gli affreschi che sono crollati. La volta era interamente decorata da eleganti e fantasiose grottesche su fondo bianco, intervallata al centro da una serie di tondi, entro cui campeggiavano alcune figure, di cui non conosciamo il soggetto. Di quei tondi il solo ancora visibile è quello che rappresenta il Padre Eterno benedicente.

Di particolare pregio era anche il chiostro, dalla imponente ma lineare architettura. Cinque arcate sorrette da massicci pilastr, scandiscono i lati di un ampio cortile quadrato, al centro del quale vi è un solido pozzo in pietra lavica. Una nota particolare va dedicata agli affreschi del chiostro: una sorta di enciclopedia illustrata degli episodi più significativi della vita di San Francesco ed altri Santi dell’Ordine, che si snoda lungo le quattro pareti del chiostro. Caratteristiche simili si trovano ad esempio nel chiostro delle clarisse del convento napoletano di Santa Chiara.


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