Il museo virtuale del corallo e del cammeo è quasi realtà: ecco dove sarà realizzato


Un museo virtuale del corallo e del cammeo, che faccia da spinta alle tante realtà artigianali piccole e grandi di Torre del Greco: grazie ai fondi Pics, vedrà la luce nei locali dell’ex orfanotrofio della Santissima Trinità in via Circumvallazione.

Un museo virtuale del corallo a Torre del Greco

La città del corallo e del cameo per eccellenza avrà uno spazio digitale ed immersivo da dedicare ai suoi prodotti prìncipi, che l’hanno resa da secoli famosa nel mondo. Grazie ai fondi Pics, sarà infatti realizzato un museo virtuale per creare un primo ponte tra turisti e curiosi che possono, attraverso mappe interattive, scoprire dove si trovano le collezioni visitabili, visitare i laboratori e i luoghi di vendita, le aziende storiche, e creare quindi un moltiplicatore che possa portare ricadute positive su tutto il tessuto cittadino.

Anche perché il progetto, già nero su bianco da tempo, finanziato e quindi già sulla strada della realizzazione, è andato mutandosi e crescendo: infatti, dovrebbe includere installazioni che richiamano alla storia della città di Torre del Greco, alle eruzioni vesuviane, al culto di San Vincenzo Romano, alle tappe che hanno reso “corallina” la città, e tanto altro.

Sarà un ponte tra l’arte e la città

L’intervento prevede la realizzazione del museo virtuale del cammeo e del corallo all’interno di parte del piano terra e lungo l’intero primo piano del complesso dell’ex orfanotrofio della Santissima Trinità. Museo che intende valorizzare sia l’intero sito religioso, sia l’arte millenaria della lavorazione del cammeo e del corallo che contraddistingue Torre del Greco come unicum nel mondo.

Il termine “virtuale” è uno dei più abusati nel linguaggio contemporaneo, ma è anche uno dei più fraintesi. Nella sua moderna definizione “virtuale” identifica qualcosa che non esiste fisicamente e che tuttavia produce effetti capaci di influenzare la realtà fisica. Nello specifico il format del museo viene definito “pervasivo” in quanto implicherà la creazione di una piattaforma innovativa per la valorizzazione del territorio e del distretto del corallo e del cammeo.

Un progetto immersivo e “phygital

In un’intervista ai nostri microfoni, il presidente dell’Assocoral, Vincenzo Aucella, alcuni mesi fa ebbe modo di spiegare la ratio che ha portato all’ideazione: “Il progetto nasce una decina di anni fa, intercettando dei fondi PICS sui quali in pochi giorni abbiamo avuto la necessità di mettere giù delle idee: era il periodo del boom dei musei virtuali” – racconta Aucella – “abbiamo quindi immaginato la nascita di un museo digitale anche per superare le oggettive difficoltà che incontrerebbe l’esposizione dei nostri prodotti fisici. La sicurezza, l’assicurazione, ma anche il fatto che le opere più belle della tradizione corallara e cameistica (senza dimenticare le perle) sono conservate in collezioni private anche di semplici amatori e non di nostri associati”.

Il concept del “museo pervasivo” è di nuova ed avanguardistica visione: richiama le esperienze di successo di numerosi altri format che hanno avuto boom di visitatori a Napoli ed in tante altre città. Abiliterà una serie di connessioni tra il museo e la città, sfruttando l’ubiquità del digitale e il posizionamento di una segnaletica fisica nel tessuto urbano. Si tratta di un progetto “phygital” (dai termini fisico e digitale) che dal museo si diffonderà nel territorio ridefinendo l’identità di Torre del Greco attorno alla lavorazione del corallo e del cammeo.

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