Piano d’evacuazione, la novità: Torre del Greco andrà nel Casertano
Apr 23, 2025 - Giuseppe Mennella
La costa del Vesuvio nel tratto antistante Torre del Greco - foto Salvatore Varo
Approvata a Torre del Greco la delibera che porta novità al piano di evacuazione in caso di ripresa dell’attività del Vesuvio: addio Lombardia, si lavora per trasferire i torresi in provincia di Caserta.
Torre del Greco, in caso di evacuazione si andrà a Caserta
Trasferire in sicurezza la popolazione di Torre del Greco in provincia di Caserta in caso di allarme vulcanico: è questa la linea tracciata dalla giunta del sindaco Luigi Mennella, che ha approvato una delibera per l’avvio di un protocollo d’intesa con la Fondazione Convivenza Vesuvio.
L’iniziativa, proposta dall’assessore alla Protezione Civile Antonio Ramondo, si inserisce nel più ampio “Progetto Vesuvio” promosso a livello nazionale, che punta a ridurre la pressione demografica nella zona rossa del vulcano.
Protocollo d’intesa, i dettagli
Il piano, supportato dal Dipartimento di Protezione Civile della Presidenza del Consiglio, prevede che in caso di eruzione imminente i cittadini possano raggiungere in autonomia – e preferibilmente con mezzi privati – le località della provincia di Caserta individuate come mete di accoglienza.
Solo in casi particolari si farà ricorso a trasporti pubblici, mentre per l’alloggio sarà favorita l’autonoma sistemazione da parte delle famiglie, qualora possibile.
La Fondazione Convivenza Vesuvio, riconosciuta dal Ministero dell’Interno e con sede proprio a Caserta, si ispira agli studi del dottor Vincenzo Coronato e promuove la delocalizzazione non solo come soluzione emergenziale, ma anche come occasione per innescare percorsi di sviluppo sociale, ambientale ed economico. L’idea è chiara: trasformare una minaccia in possibilità.
Piano di evacuazione, verso una visione diversa
Un’iniziativa a cui si è arrivati grazie alla visione convergente di diversi attori istituzionali e politici: l’iniziativa portata avanti grazie ad un lavoro che dura da diversi mesi e di cui Vesuviolive.it aveva trattato proprio in un articolo del 14 aprile, segue il solco tracciato da diversi comuni viciniori.
L’idea che sottende a queste decisioni è quella che – qualora lo scenario peggiore per le città vesuviane dovesse diventare reale – non venga del tutto frammentato e disperso l’importante valore sociale ed il tessuto di professionalità e rapporti che oggi rappresenta una delle ricchezze per l’intera regione.