Ennesimo atto vandalico alla Scala: distrutte panchine e giostre. L’assessore: “Noi non ci arrendiamo”

Vandali in azione in via Calastro - foto Assessore Laura Vitiello


I giardini “giù alla Scala”, in via Calastro, di nuovo nel mirino dei vandali: a Torre del Greco rovinate giostre, area cani e la panchina dedicata allo chef Gambardella.

Vandali in azione in località Scala

Per ogni azione propositiva, per ogni abbellimento, per ogni segno di rinascita c’è un cittadino di Torre del Greco che non vuol bene alla propria città. In via Calastro, zona dove la città è nata, tale contrasto viene continuamente esasperato dall’inciviltà e dagli atti vandalici che vanificano il lavoro svolto nella zona.

A soli pochi giorni dalla sistemazione della panchina dedicata a Vittorio Gambardella, giovane concittadino prematuramente scomparso, l’area è stata oggetto dell’ennesimo gesto vile e incivile: danneggiati i paletti che delimitavano la zona commemorativa. Un oltraggio alla memoria, al decoro urbano e alla collettività.

Ma non si tratta di un episodio isolato. Come denunciato dall’assessore Laura Vitiello, l’area è da tempo bersaglio di atti distruttivi: dalle giostrine recentemente installate per i bambini, al cancello dell’area di sgambamento per cani, fino al banner informativo inaugurato appena pochi mesi fa. Un accanimento sistematico e insensato che colpisce i luoghi pensati per la comunità, per le famiglie, i più piccoli e gli amici a quattro zampe.

L’ass. Vitiello: “Non ci arrenderemo mai”

“Quali siano le intenzioni non ci è dato sapere”, scrive l’assessore, “ma chiunque siano gli esecutori, noi non smetteremo di prenderci cura di questo spazio”. E nel frattempo ringrazia la Polizia Municipale e la Polizia di Stato, incontrate venerdì scorso, per aver promesso un impegno concreto nei controlli di una zona ormai ferita ma non dimenticata.

Un appello accorato viene rivolto anche ai cittadini: “Siete voi i primi difensori del nostro territorio. L’inciviltà si combatte insieme, con presenza e senso di appartenenza”. La battaglia per riportare la civiltà a via Calastro non è finita. E non sarà la violenza cieca di pochi a spegnere la volontà di chi vuole prendersi cura della città.

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