Immacolata 2025, Di Lecce: “Sul carro pellegrini con smartphone e tablet: usiamo bene la tecnologia”


È l’autore del bozzetto del carro 2025 dell’Immacolata di Torre del Greco: Salvatore Di Lecce ha spiegato ai microfoni di Vesuviolive.it lo spirito con cui ha progettato quest’opera d’arte itinerante.

Il carro dell’Immacolata 2025 firmato Salvatore Di Lecce

C’è un filo sottile che lega la tradizione più antica alla modernità più quotidiana, e il carro dell’Immacolata 2025 sembra voler camminare proprio su quel crinale, senza paura di raccontare il presente.

A firmarne il progetto è Salvatore Di Lecce: a memoria condivisa è la prima volta che un portatore del carro ne è anche l’ideatore artistico.

Ma questo potrebbe non essere l’unico dei primati di Di Lecce che, senza sfogliare gli almanacchi, è certamente tra i più giovani ad aver svolto questo prestigioso compito. Torrese, cresciuto tra le assi dei “carricielli, le sbirciate nel cantiere e il culto tramandato dalla famiglia.

La realizzazione del carro, in corso in queste settimane nel cantiere della cappella dell’Immacolata in Santa Croce, è affidata come di consueto alle sapienti mani di Riccardo Lamberti e dei suoi collaboratori.

Il carro del Giubileo della Speranza: per la prima volta la tecnologia digitale con l’Immacolata

Quest’anno, in occasione del Giubileo della Speranza, il carro punta lo sguardo sui pellegrini di oggi, sui loro dubbi, sulle loro cadute e sulla loro capacità di rialzarsi.

Il carro, spiega l’artista, nasce da un’idea chiara: rappresentare il pellegrinaggio come metafora della vita. “Il carro del 2025 è ispirato al Giubileo: i pellegrini di speranza” racconta Di Lecce. Due figure apriranno il corteo: una in preghiera, una di spalle.

La prima ringrazia la Madonna al termine del proprio cammino; la seconda simboleggia i momenti in cui ci si allontana dalla fede. E su entrambe compare un elemento che sorprende e commuove molti torresi: la tecnologia.

Ma prima ancora che commuovere la città che lo attende in strada l’8 dicembre, l’idea di Salvatore Di Lecce commuove chi sta scrivendo e chi, tra le tastiere di Vesuviolive.it, da anni sceglie di raccontare la più bella tradizione torrese sul web e – proprio grazie agli strumenti digitali – portarla ai torresi nel mondo come i portatori fanno tra le vie di Torre. Ed oggi nel proprio intimo si rispecchia in maniera ancora più fedele su quell’opera d’arte e catechesi itinerante.

Vedere sul carro un’immagine del genere significa sentirsi ancora più legati a questa storia che va avanti da 164 anni oltre le usanze e le generazioni, che si proietta con un posto di pieno diritto nell’era della comunicazione digitale unendo simbolicamente quest’anno – e per sempre – la spiritualità e la preghiera con il progresso e la tecnologia.

Di Lecce: “Uno spaccato di modernità sul carro. Sta prendendo vita un sogno”

Il pellegrino di spalle, infatti, tiene in mano un tablet. È uno degli elementi moderni… può essere una distrazione, se usata male” spiega Di Lecce. Ma la pellegrina in preghiera avrà un telefono: “La tecnologia, se usata in modo corretto, può essere sia a uso della preghiera ma anche della società, della comunità. Un modo per dire che il mondo digitale non è un nemico, ma uno strumento. Dipende da come lo si utilizza.

Per la prima volta, il linguaggio precipuo dei giovani viene rappresentato realmente nella sua interezza, con le fragilità e gli strumenti del presente. “I due pellegrini rappresentano i giovani in uno spaccato moderno che sul carro non era stato mai rappresentato osserva l’artista.

Ma accanto alla modernità, c’è il sogno personale. Per un torrese, per un artista, è un onore confida Di Lecce, ricordando i nonni, i genitori (in calce al progetto la dedica a suo padre) e i primi passi tra i “carricielli”. “Dopo 20 anni… sono riuscito a realizzare un sogno che sta prendendo forma”. E quest’anno il sogno si completerà anche sotto la struttura: “L’ho sempre portato il carro, mi sono sempre prodigato per dare una mano”.

Un progetto che parla alla città, e che porta con sé l’emozione di chi quel carro non lo immagina soltanto: lo vive, lo disegna e lo porta con il cuore e con le spalle in ogni parte del mondo.

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