Dal 1862 a oggi: la storia del carro trionfale dell’Immacolata di Torre del Greco

Carro trionfale dell'Immacolata


La realizzazione di un grande carro trionfale per onorare l’Immacolata Concezione, in occasione della festa dell’8 dicembre, è ormai, nella città di Torre del Greco, una tradizione consolidatasi nel tempo.

Il primo grande carro trionfale risale al 1862, anno seguente alla catastrofica eruzione effusivo-esplosiva e al pesante terremoto, che misero in ginocchio la nostra città. Fu proprio di fronte a questi rovinosi eventi naturali, che i Torresi fecero voto alla Vergine Immacolata, promettendole di portare la sua statua in processione su un maestoso carro, in cambio della fine dell’attività eruttiva e sismica.

Al di là di ogni ragionevole spiegazione, la lava incandescente arrestò il suo corso e la città fu salva. Così, da allora, ogni anno, la nostra Immacolata fa visita al centro storico torrese, trasportata da un centinaio di portatori e seguita da migliaia di persone in preghiera.

Quasi sicuramente la tradizione di portare in  processione la Vergine esisteva già prima del 1861. La statua veniva trasportata solennemente per le strade di Torre del Greco su una semplice base, coperta da un baldacchino processionale, ma senza carro votivo.

La costruzione del Carro dell’Immacolata, comune definizione per intendere una vera e propria macchina processionale, avviene attraverso varie fasi.

Si parte da un progetto grafico affidato ad un artista locale, sulla base di una tematica ogni anno diversa, di solito ispirata a litanie lauretane, antifona mariana o all’anno mariano. Il progetto, ovviamente, deve tenere conto delle misure fisse del carro, per permetterne l’uscita dal portone principale della chiesa (h. 5 m, l. 9 m, p. 3 m).

La seconda fase consiste nella realizzazione di un basamento di legno e degli elementi decorativi in cartapesta, creta o gesso, atti ad animare e rifinire la rappresentazione.

Quindici giorni prima della festa, comincia l’ultima fase all’interno della Basilica di Santa Croce, più precisamente nella navata destra, in prossimità della Cappella dell’Immacolata Concezione. Qui si lavora alla struttura portante del carro, ottenuta dall’unione di elementi predisposti, quali lunghi pali da supporto al castelletto con lo “scivolo”, che sosterrà la statua della Madonna e l’esecuzione di particolari pittorici e decorativi.

Il carro ha dimensioni imponenti: lungo 10 metri, largo 2,80 metri e alto 6 metri.

Il giorno 6 dicembre, in tarda serata, la statua viene posizionata sul carro, pronta per accogliere sciami di fedeli acclamanti.

Il 7 dicembre, la vigilia, è tutto ormai predisposto alla festa solenne, che ha inizio ufficiale alle ore 14.00, quando il carro,con il Simulacro della Madonna, viene trasportato dalla navata destra a quella centrale, grazie ai numerosi volontari, accompagnato dal suono dell’organo e delle campane, tra gli applausi del popolo visibilmente commosso.

L‘8 dicembre, la Basilica di Santa Croce apre le sue porte alle 4.oo del mattino, per la celebrazione della prima Santa Messa.

Alle 9.00 tutti i portatori del carro, dopo aver indossato il camice bianco, partecipano alla Messa. Più di 500 uomini di diverse estrazioni sociali, si alterneranno per portare a spalla il Carro dell’Immacolata, secondo lo schema della processione. Rosso, celeste, giallo, verde blu, i colori delle fasce intorno al loro braccio, per indicarne il gruppo di appartenenza.

Alle 10.00, ora in cui, nel 1861, fu avvertita la prima scossa di terremoto, il carro, abbassata la Statua della Madonna al segnale dato da un antico campanello d’argento, esce dalla Chiesa, sostenuto da 150 uomini. Ne precedono il passo la Banda Musicale, il Preposito curato, accompagnato da alcuni sacerdoti e  la Confraternita della Madonna Assunta, mentre lo seguono il sindaco e le autorità comunali con il gonfalone della città, nonchè una serie di piccoli carri dedicati alla Vergine, realizzati dai fedeli più giovani.

L’Immacolata Concezione comincia così, tra un suggestivo volo di colombe bianche, il suo cammino processionale tra le vie della città festante, che l’acclama con lanci di bigliettini inneggianti e petali di fiori, con balconi “vestiti a festa” per l’occasione, con coperte damascate, sete e merletti.

Alle 14.00 circa, ora in cui nel 1861 il Vesuvio diede inizio alla sua attività eruttiva, la Chiesa riaccoglie il carro maestoso, che resta esposto per 8 giorni.


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