De Laurentiis sul caro biglietti: “Una Mercedes ha lo stesso prezzo a Napoli e a Milano”


A margine di un convegno organizzato dal Coni e dal titolo “Verso lo stadio del futuro”, Aurelio De Laurentiis è tornato a parlare della questione prezzi dei biglietti relativi ai quarti di finale di ritorno di Champions League in programma allo stadio ‘Maradona’ il 18 aprile, e che hanno creato non poche polemiche ed una protesta che ha portato importanti strascichi domenica sera.

De Laurentiis sul caro biglietti: “Una Mercedes ha lo stesso prezzo sia a Napoli che a Milano”

Il presidente del Calcio Napoli ha fatto riferimento in particolare alla praticamente assente differenza di prezzo tra i biglietti venduti dal Napoli e quelli messi a disposizione dei tifosi da Inter e Milan: “Basta piangersi addosso. Quando andremo a giocare a San Siro il Milan incasserà oltre 10 milioni, con un prezzo massimo di 800 euro per tagliando, mentre noi ne guadagneremo massimo 5 e la tribuna autorità che ha il prezzo massimo costerà 500 euro. Questo fatto molto tipico degli italiani di piangersi addosso dovremmo metterlo da parte perché ho sempre considerato il nostro paese un plus e Napoli un superplus. Una Mercedes non costa meno a Napoli che a Milano. Sono stato alle Maldive ma poi mi sono stufato di andarci, preferisco Capri e Ischia, perché l’Italia è bellissima”.

Ricordiamo che il Napoli aveva alzato i prezzi dei biglietti per la partita di Champions League contro il Milan rispetto a quelli applicati per le precedenti sfide europee. Eccoli nel dettaglio:

Tribuna Posillipo € 340,00
Tribuna Nisida € 220,00
Distinti € 130,00
Curve € 90,00

La scelta aveva destato non poche polemiche nell’ambiente partenopeo. Troppi 90 euro per un biglietto di curva, il settore popolare dello stadio. Gli Ultras nei giorni scorsi avevano protestato in maniera veemente, organizzando una manifestazione di protesta domenica pomeriggio prima della sfida di campionato con il Milan all’esterno del ‘Maradona’ e ribadendo la propria posizione durante il match decidendo di non sostenere la squadra con cori ma rimanendo in silenzio.


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