La zingara, il panino simbolo dell’isola d’Ischia: la ricetta


Ischia non solo è la più grande delle isole napoletane, ma è anche la più visitata: ogni anno, infatti, dal periodo che va da Pasqua ad ottobre, sono migliaia i turisti (soprattutto tedeschi) che si recano sull’isola per visitare le molteplici attrattive che questa isola ha da offrire: segnaliamo il Castello Aragonese e i giardini La Mortella, ma anche la chiesa del Soccorso e il Monte Epomeo.

Tra un percorso itinerante e l’altro, è possibile imbattersi per chalet che offrono uno spezza fame leggero e saporito e che è l’emblema della tavola ischitana: la zingara.

Negli anni ‘70 sull’isola il turismo era in piena espansione e stava garantendo un miglioramento economico e sociale davvero notevole.

Correva l’anno 1977 quando due fratelli ischitani decidono di aprire un pub-paninoteca “La virgola” nella bella cornice del borgo marinaro di Ischia Ponte. Fu un successo! I giovani ischitani lo frequentano e i due “sfornano” panini a ritmo crescente lavorando fino all’alba.

È in questo clima fatto di duro lavoro e successi meritati che salta fuori l’idea della “Zingara”, il panino simbolo dell’isola, con il quale i due fratelli Trani hanno deciso di puntare sulla qualità delle materie prime, a dimostrazione che anche la semplicità ripaga.

Del resto, l’ingrediente più importante, il pane, era davvero a portata di mano! Lo storico panificio di Boccia si trovava, e si trova ancora, a poche centinaia di metri dal pub dei due giovani. Pure il pub è ancora lì, anche se non lo gestiscono più i due ragazzi, che nel frattempo hanno cambiato completamente lavoro.

Oggi questo panino rimane ancora il pezzo forte dei pub e dei locali dell’isola, che continuano a tostare fette di pane e farcirle con gli ingredienti freschi dell’isola d’Ischia. Dunque sono le fette di pane tostato l’ingrediente base su cui poi i due ragazzi hanno aggiunto maionese, fior di latte, pomodoro per l’insalata e prosciutto crudo. La lattuga no, è stata aggiunta dopo, come pure successiva è l’alternativa del panino invece che le fette di pane. Questioni di principio che non mancano mai in cucina e che, ancora oggi, non smettono di far discutere!

Il passo seguente fu come chiamare questa bontà. E qui sta l’altro colpo di genio che ha decretato la fortuna commerciale di questo panino: all’epoca “Zingara” fu un’intuizione, a dimostrazione dello “stato di grazia” dei due giovani ischitani in quella lontana estate del 1977! Gli affari andavano alla grande e la “Zingara” faceva il suo ingresso in società. Prezzo: 900 lire!

Son passati 30 e passa anni e questo panino, assieme al coniglio all’ischitana, la vendemmia, le terme, il mare, il sole e tanto altro, è entrato nell’immaginario collettivo dell’isola d’Ischia.

La ricetta, così come pensata dai fratelli Trani, è la seguente:

Ingredienti per una porzione:

2 fette di pane cafone, 100 g di fior di latte, 1 pomodoro da insalata, 3 – 4 fette di prosciutto crudo, qualche foglia di insalata, maionese, sale, basilico.

Per prima cosa si affetta il pane e sulle due fette (quelle che andranno a rinchiudere la farcia) si spalma un velo di maionese, dopodiché si affetta il fior di latte e lo si dispone lungo la fetta di pane; si lava e si affetta il pomodoro e lo si aggiunge, insieme a un pizzico di sale, lo stesso con l’insalata e poi per ultimo il prosciutto crudo, richiudendo il tutto con la seconda fetta di pane.

A questo punto tostare il panino un paio di minuti, per ogni lato, sulla griglia in modo che si abbrustolisca ben bene.

Aggiungere le foglie di basilico e buon appetito!


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