San Giorgio a Cremano. I fantasmi della fabbrica delle Bambole, l’esperto: “Ci sono presenze”



Storie di uomini, leggende e popolari epifanie ruotano attorno ai luoghi di Napoli e i suoi fantasmi; anime di gente vissuta e spiriti legati alla tradizione, si aggirano nei racconti delle nonne in alcuni posti storici della città, talvolta in interi quartieri.

A ridosso del Vesuvio, sorge San Giorgio a Cremano, prima cittadina autonoma dopo la periferia orientale di Napoli; San Giorgio, famosa per aver dato i natali a Massimo Troisi, possiede alcune fabbriche ormai abbandonate…e mai più rimesse in vita.

Tra queste, famosa è l’ex fabbrica delle bambole.

Da anni, le persone che vivono a ridosso della fabbrica, o comunque appartenenti alla zona, giurano di ascoltare talvolta tutti i rumori e il vociare di una fabbrica ancora in vita, ancora dimora della produzione continua.

Molti anni fa la fabbrica fu divorata da un tragico incendio, dovuto ad uno sbaglio tecnico da parte degli operai; si trattò di un incidente, il quale però costò la vita a numerosi lavoratori, morti in quei locali, uccisi dalle fiamme.

Ebbene, in certi periodi, soprattutto a gennaio, mese al quale si fa risalire l’incendio, la fabbrica prende vita. Voci di uomini, rumori di attrezzi e di apparecchiature si odono come nulla fosse cambiato.

Ed è proprio nel mese di Gennaio che Gennaro Solipano, dell’associazione Lux in Tenebris, con la sua squadra, si è recato sul posto per effettuare dei rilievi specifici, relativi alle presenze non terrene.

Quali strumenti avete adoperato per i rilievi nell’ex fabbrica delle bambole?

“Prima di tutto, a differenza di come tutti credono, non si tratta di una ex fabbrica di bambole, ma di una ex fabbrica di bombole. Questo era già emerso dai miei studi e dalle letture dei libri di Anna Maria Ghedina; inoltre, sul posto tutte le attrezzature o quel che ne resta, non fanno pensare minimamente alla produzione di bambole.”

E perché allora quest’erronea informazione, che si perpetua da anni?

“Beh, forse per dare magia al racconto. Si, perché le bambole sono più attraenti. Il mondo dell’occulto, se legato in qualche modo ai bambini, appare più interessante. La figura della bambola, nell’immaginario collettivo, da alla storia un lato più dark, decisamente più affascinante”.

Quali strumenti avete adoperato, quindi, per i rilievi?

Un registratore vocale, di ottima qualità, quindi rilevatore anche di frequenze bassissime; e un K2, che sarebbe un rilevatore di campi elettromagnetici.”

E cosa è emerso?

“Il registratore ha catturato i rumori di macchinari e un vociare. Ossia, non voci limpide ma qualcosa di bisbigliato, che assomigliava piuttosto a dei brusii. Il K2, invece, ha segnalato degli alti picchi elettromagnetici quando abbiamo fatto specifiche domande ad alta voce”.

Quali domande?

“-Sei morto qui?– è stata la domanda che ha dato forti segnali e che ha visto una voce più limpida anche catturata sul registratore vocale, una voce che diceva -si-“.

E, in base alla tua esperienza, ai rilievi effettuati presso altre zone o altri edifici, credi siano presenze effettive nell’ex fabbrica di San Giorgio a Cremano?

“Noi siamo rimasti nella struttura circa 40 minuti e ci sono bastati per rilevare quelle che a mio parere sono chiare presenze non terrene. La mia conclusione è che sicuramente in quel luogo ci sono presenze.”

Molte persone affermano, inoltre, di aver visto dai finestroni mal ridotti e abbandonati, i bagliori del fuoco, i lapilli e le fiamme. Pare, insomma, che ogni volta, si ripeta la giornata dell’incendio in un macabro replay, fino al momento della fine. La stessa scena prende vita come se quegli animi, non rassegnati alla fine, ripercorressero i momenti della loro morte terrena. 


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