14 ottobre 1943. Ponte sul Garigliano: quando Hitler distrusse la meraviglia borbonica


Realizzato tra il 1828 e il 1832 dall’ingegnere Luigi Giura, il Ponte Borbonico sul Garigliano Real Ferdinando è stato il primo ponte sospeso su catenarie dell’intera Europa continentale. Purtroppo anche una delle tante opere a cielo aperto andate distrutte durante la Seconda Guerra mondiale, per la precisione il 14 ottobre 1943, per volere di Hitler.

Mirabile esempio della modernità del governo borbonico dal punto di vista ingegneristico, architettonico e artistico (con le colonne egittizzanti e le sfingi, testimonianza dell’egittomania correlata ai primi scavi in Egitto), è inoltre un prodotto della politica industriale del Regno delle Due Sicilie.

Per sua sfortuna, però, si trovava anche all’estremità ovest della cosiddetta Linea Gustav (o anche Linea Invernale), linea difensiva tedesca in Italia durante il secondo conflitto mondiale, che si estendeva dalla foce del fiume Garigliano (Minturno, provincia di Latina) – confine naturale tra sud e centro Italia sul versante tirrenico – alla città di Ortona, sull’Adriatico, a circa 25 km a sud di Pescara.

Per questo motivo la distruzione del ponte Borbonico, come di ogni altro ponte sul Garigliano, rientrò nel piano di difesa che l’esercito tedesco stava attuando per ostacolare l’avanzata delle truppe alleate da Sud, sfruttando la morfologia del territorio a proprio vantaggio. Così, dopo aver fatto transitare su di esso buona parte delle truppe e dei mezzi corazzati, i teutonici minarono la campata in più punti, distruggendola, sebbene ci sia chi afferma che a distruggerlo siano stati gli Alleati. Fortunatamente le colonne “egittizzanti” e le relative basi non subirono danni irreparabili. Molti anni dopo il conflitto cominciò così il suo restauro, terminato nel 1998.

Così, dopo essere stato prima testimone muto dell’ultimo atto dell’unificazione d’Italia sotto il nuovo Regno sabaudo (Battaglia del Garigliano 29 ottobre – 2 novembre 1860), prima dell’assedio di Gaeta e della sua drammatica fine il 13 febbraio 1861, e dopo essere stato “vittima” della Seconda Guerra mondiale oggi il ponte sul Garigliano è perfettamente visitabile, tra l’altro in maniera gratuita.


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