Laureato in Lettere e Filosofia alla Federico II, due sono le sue grandi passioni: il calcio e la scrittura. Unirle per farne diventare un vero e proprio lavoro è il grande sogno.
Talmente bella da lasciare senza parole, talmente antica da possederne parecchie di origine greca. Il nome stesso della nostra città e la lingua napoletana (e non semplice dialetto secondo l’Unesco) erette sulle fondamenta della civiltà di Omero e Platone: dalla fondazione di Neapolis ai numerosi ...
A Pietro Barliario costò una sola notte di lavoro, a molti successivi passanti la vita. D’altronde i patti col Diavolo erano chiari: l’architetto avrebbe costruito l’acquedotto salernitano in brevissimo tempo, ma chiunque fosse passato sotto i suoi maestosi archi durante il tramonto sarebbe stato vittima ...
Chi l’avrebbe detto che gli integerrimi tedeschi ci avrebbero mai potuto tramandare termini di discutibile eleganza. Eppure alcune tra le parole più volgari della nostra lingua napoletana derivano proprio dalle teutoniche genti. Cacciati dalla città ai piedi del Vesuvio dai napoletani medesimi – senza l’ausilio di ...
Due megaliti nel bel mezzo della Presila calabra, avvolti da un’origine ancora misteriosa. Si tratta dei Giganti di Pietra di Campana, in provincia di Cosenza, non lontano dal litorale ionico. Uno raffigura senza ombra di dubbio un elefante, l’altro un guerriero, forse. Motivazioni, funzioni, datazione ...
Parte dell’omonimo complesso religioso, il chiostro di San Gregorio Armeno esisteva già in un periodo anteriore all’XI secolo, anche se la data di fondazione della struttura non è ancora conosciuta. In una documento politico viene comunque menzionata l’allora piccola chiesetta di San Gregorio Armeno, affiancata ...
Il nome ufficiale sarebbe Pinetamare, ma tutti lo conoscono meglio come Villaggio Coppola, poiché costruito – durante la seconda metà degli anni Sessanta – dagli omonimi fratelli, costruttori di Casal di Principe. Otto torri, palazzi, villette, banche, centri commerciali, una immensa distesa di spiagge e ...
Soldati indigeni dell’Eritrea – ma anche della Somalia e dell’Arabia meridionale (conquistate durante il periodo fascista) – gli ascari furono reclutati nelle truppe coloniali italiane tra la fine del 1800 e l’inizio del 1900. In particolare, nel 1885, fu il colonnello Tancredi Barletta, del Regio Esercito delle Colonie africane, a comprare – ...