Il San Carlo compie 285 anni, festa con la Cantata per San Gennaro: biglietti da 10 euro


Il Real Teatro di San Carlo festeggia i 285 anni dalla fondazione venerdì 4 novembre. Per l’occasione il Lirico napoletano omaggerà il santo patrono di Napoli: sarà infatti eseguita la Cantata per San Gennaro composta nel 1775 da Pasquale Cafaro. Orchestra e Coro saranno sotto la direzione di José Luis Basso, che dirigerà anche altri due lavori riscoperti del ‘700 musicale napoletano. Il concerto si svolgerà alle ore 20.

Il compleanno del Teatro di San Carlo con la Cantata per San Gennaro del 1775

In programma infatti il Dixit Dominus (1771) per coro, organo e orchestra di Pasquale Cafaro, Quoniam tu solus sanctus per soprano, oboe concertante, tromba concertante, fagotto concertante, archi e basso di Giacomo Insanguine e infine la Cantata per la Translazione del Corpo del Glorioso Martire San Gennaro per soli, coro, organo e orchestra di Pasquale Cafaro (1775). In qualità di soliste si esibiranno Laura Ulloa, Chiara Polese e Maria Sardaryan, tutte allieve dell’Accademia Teatro San Carlo. Ricerca e revisioni critiche a cura di Ivano Caiazza.

Biglietti a partire da 10 euro

Per il primo weekend del mese il Teatro di San Carlo lancia anche uno speciale contest riservato ai turisti. Coloro che troveranno i segnalibri diffusi in città, tra librerie e infopoint del centro, potranno, mostrando il segnalibro in biglietteria, acquistare un biglietto per il concerto a soli 10 euro.

Chi era Pasquale Cafaro

Ivano Caiazza, trascrittore delle opere, ha fornito alcune informazioni su Cafaro e Insanguine. “Pasquale Cafaro – spiega – è artista e personaggio di notevole importanza, stimato da Mozart e da uno stuolo di allievi illustri. Era pugliese, del Salento. Agli inizi della sua permanenza a Napoli è stato favorito da una nobile famiglia partenopea, quella del marchese di Odierna, famiglia che spese la sua influenza per farlo ammettere nel Conservatorio de ‘La Pietà dei Turchini’ dove ebbe la fortuna di imbattersi in Leonardo Leo, celebre artista e grande didatta suo conterraneo, che lo rese padrone del linguaggio musicale. Ebbe in seguito anche altri maestri e riuscì a costruirsi un suo stile, un suo linguaggio personale, per cui è veramente ingiusto l’oblio nel quale, dopo una carriera di tutto rispetto, è alla fine caduto”.

“Va comunque osservato che il prestigio da lui goduto nel mondo musicale fu tale che, alla sua morte, avvenuta a Napoli nell’ottobre del 1787, le sue spoglie furono collocate nella Cappella di Santa Cecilia della Chiesa di Montesanto, accanto a quelle di Alessandro Scarlatti. Compositore di musica per il teatro, oltre che insegnante e dotto contrappuntista, fu però anch’egli attivo nella musica sacra ed in particolar modo va ricordata la sua attenzione al culto del santo patrono di Napoli, San Gennaro, attenzione della quale già in altre circostanze ho fornito testimonianza e documentazione, ma che ora, con il lavoro che quì viene presentato, risulta ancora più evidente. Due sono le composizioni di Cafaro comprese in questo programma”.

Chi era Giacomo Insanguine

Su Giacomo Insanguine: “Come molti altri giovani musicisti dell’epoca, non era nato a Napoli ma era “Regnicolo”. Veniva dalla Puglia, e precisamente da Monopoli, presso Bari, e venne a Napoli per studiare in uno dei quattro Conservatori storici della Città, e precisamente in quello detto de ‘I Poveri di Gesù Cristo’. Studiare in Conservatorio all’epoca era cosa ben diversa dalla nostra attualità. Il Conservatorio era un vero e proprio collegio, ci si doveva vivere e le distrazioni per un giovane allievo erano veramente poche. L’ambizione massima era quella di farsi notare e, crescendo oltre che nell’età anche nella competenza musicale, ottenere di divenire “mastriciello”, occupando così una posizione eminente che gli poteva spianare la strada da percorrere. Dopo qualche anno trascorso sotto la guida di Francesco Feo e Girolamo Abos divenne alunno di Francesco Durante e questa fu certo occasione per il raggiungimento di una notevole maturità artistica”.

“Non staremo qui a ripercorrere le tappe della sua carriera che pure fu notevole, ma ci limiteremo a ricordare come, oltre all’affermazione quale compositore teatrale, Insanguine toccò con successo la musica sacra. Ed è appunto in quest’ambito che emerge un lavoro caduto nell’oblio e che oggi riproponiamo: il “Quoniam Tu Solus Sanctus” per soprano, oboe concertante, tromba concertante fagotto concertante, archi e basso continuo. Insanguine utilizza in modo particolarmente efficace l’insolito accostamento timbrico creando così occasioni per porre in risalto il testo sacro, testo che molti, per antica consuetudine, leggono con superficialità perdendo l’occasione per sentire e comprendere la forza in esso insita, forza che ad Insanguine non sfugge e che, probabilmente, gli ha ispirato il colore che ha sapientemente profuso in questo suo lavoro. La fonte si conserva alla Biblioteca del Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli”.

RIEPILOGO INFO
Cosa: Cantata per san Gennaro del 1775 di Pasquale Cafaro
Dove: Teatro di San Carlo, Napoli
Quando: venerdì 4 novembre 2022, 285esimo compleanno del Lirico napoletano
Maggiori info


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