Operazione San Gennaro: per la prima volta il tesoro a Roma


Non è un remake del film “Operazione San Gennaro”, questa volta e soprattutto per la prima volta, i tesori del Santo Patrono di Napoli saranno i protagonisti della mostra “Il tesoro di Napoli. I capolavori del Museo di San Gennaro”  di Roma, che si svolgerà dal 30 ottobre 2013 al 16 febbraio 2014. A tal proposito il sito Repubblica.it scrive:

L’operazione San Gennaro questa volta non è un film. Nell’ingresso laterale del Banco di Napoli in via Paolo Emilio Imbriani arrivano due furgoni blindati. Sono di un’agenzia di sicurezza privata, ma a scortarli c’è un nutrito gruppo di carabinieri armati con mitra e fucili a pompa.

Militari in divisa e in borghese. Che si tratti di un intervento tutt’altro che di routine lo si capisce dal fatto che a coordinare le operazioni ci sono i vertici regionali dell’Arma, tra loro il comandante provinciale Marco Minicucci.

L’evento d’altra parte è storico: per la prima volta il tesoro di San Gennaro lascia Napoli per andare a Roma. Sarà messo in mostra dal 30 ottobre al 16 febbraio a Palazzo Sciarra.

Il valore dei gioielli sfrecciati sull’autostrada A1 è incalcolabile. I carabinieri tirano fuori del caveau del Banco di Napoli anche la collana di San Gennaro che, probabilmente, è il gioiello più prezioso esistente al mondo. Risale al 1679 ed è composto da tredici grosse maglie in oro massiccio. Inoltre, con il passare degli anni sono stati aggiunti anche altri diamanti, smeraldi e croci tempestate da zaffiri donate da Maria Carolina d’Austria, dalla duchessa di Casacalenda, da Giuseppe Bonaparte e da Vittorio Emanuele II di Savoia.

Quelle adottate dai carabinieri sono misure di massima sicurezza per evitare ogni rischio. Lo stretto imbuto di via Imbriani, che parte da via Toledo e costeggia il Comune fino a piazza Municipio, è chiuso al traffico. I militari bloccano anche i pedoni, allontanati dall’ingresso del Banco di Napoli.

Non c’è tensione, ma massima attenzione a ogni piccolo dettaglio con le forze dell’ordine che fissano tutte le persone che si affollano per assistere al trasloco milionario. Qualcuno tra i passanti pensa persino che si tratti di un film. Che nel cuore di Napoli si stia girando un remake di “Operazione San Gennaro”, il film di Dino Risi, con protagonista il “napoletano” Nino Manfredi che guidava una banda di ladri al furto del tesoro del santo patrono di Napoli. Nel film la banda riusciva a portare a termine il colpo, ma alla fine i gioielli tornavano a ornare la statua del santo per volontà popolare.

Nella realtà i carabinieri scoraggiano sul nascere ogni velleità di assalto, ma non possono fare nulla per bloccare le polemiche. Contro il momentaneo trasloco del tesoro si scaglia Guido Donatone, presidente di Italia Nostra a Napoli che nei giorni scorsi ha scritto una lettera al ministro della Cultura, Massimo Bray: «Non ha senso — afferma Donatonevedere i capolavori d’arte dedicati a San Gennaro, santo patrono e protettore di Napoli, in un contesto completamente estraneo alla città stessa».

A Roma in occasione della mostra “Il tesoro di Napoli. I capolavori del Museo di San Gennaro”, sarà esposta una collezione formatasi in settecento anni di donazioni di papi, imperatori, re ma anche di ex voto popolari. Oltre alla collana realizzata da Michele Dato i visitatori potranno ammirare anche la mitra foggiata 300 anni nel Borgo Orefici: fu commissionata nel 1713 al maestro Matteo Treglia che la decorò con 3326 diamanti, 164 rubini e 198 smeraldi. Tra le altre opere spiccano l’ostensorio in argento e rubini donato da Gioacchino Murat nel 1808 e il calice in oro zecchino del 1849, consegnato da Pio IX nel 1849 in segno di ringraziamento per i napoletani che lo ospitarono durante i moti mazziniani a Roma.


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