Messi raggiunge Maradona? Dopo i Mondiali il dibattito si infiamma


Da Maradona a Messi. A distanza di 36 anni dall’ultima volta, l’Argentina vince i Mondiali di calcio. Un epilogo che ha del clamoroso se si pensa a come si era messa la partita. Dominio Albiceleste per 80′, che sul 2-0 aspettava solo il fischio finale. Due disattenzioni nel giro di un minuto hanno permesso a Mbappé di siglare il pareggio. Ai supplementari, prima Messi, poi Mbappé aumentano il bottino personale, ma l’ago della bilancia resta in equilibrio. Serviranno i rigori per far esplodere i cuori dei tifosi argentini.

Messi campione con l’Argentina: raggiunto Maradona

La vittoria di un popolo, di una squadra non tra le più forti, ma che aveva il giocatore migliore. Quel Messi che ha vinto tutto, su cui però aleggiava ancora l’ombra di Maradona. Il giocatore che domina il mondo del calcio da 18 anni, aveva purtroppo ancora da dimostrare per essere veramente paragonato al più forte di sempre.

La vittoria più importante è arrivata. La Coppa del Mondo era per molti ciò che separava i due fuoriclasse. Messi, spesso accusato di non riuscire a caricarsi la Nazionale sulle spalle a differenza di Diego, sfata l’ultimo tabù. Adesso quindi Messi raggiunge Diego? O addirittura lo supera? Domanda che tocca soprattutto i tifosi del Napoli.

Una discussione da bar. Una questione da sollevare con un passante in attesa della metro. Niente di più inutile. Maradona ha vinto molto meno, ma lo ha fatto con squadre “normali”, vincendo dove nessun altro è riuscito. Messi ha vinto tutto, più volte, ma con squadre fenomenali.

Maradona o Messi: chi è il migliore?

L’eterna guerra tra vecchie e nuove generazioni, tra nostalgici e contemporanei. Alla fine, ciò che più conta, è poter essere presenti per assistere a certi fenomeni. Perché ci sono i più fortunati che hanno potuto ammirare le gesta di entrambi, ma c’è anche chi, tra qualche anno, potrà solo sentirne parlare o guardare video sparsi in giro. Basterebbe misurare l’impatto che campioni di questo calibro hanno avuto nei cuori della gente. È forse l’unica unità di misura credibile: le emozioni generate.

Diego è stato il migliore dei suoi tempi. Ha portato il Napoli sul tetto d’Italia e l’Argentina in cima al mondo, scolpendo il suo nome nei cuori azzurri per l’eternità. E Lionel ha fatto lo stesso nel suo periodo. Nessuno potrà mai dire con certezza chi dei due sia il migliore, proprio perché appartenenti a due epoche diverse, con due tipi di calcio differenti.

E allora perché, per una volta, dopo aver assistito alla finale di Coppa del Mondo più bella di sempre, semplicemente non godiamo di ciò che lo sport ha da raccontare? Sarebbe giusto, forse, smetterla di fare la gara a chi sminuisce, pur di portare in alto il proprio beniamino. Ci ha pensato il destino per Messi, ad un certo punto ironicamente avverso per come si era messa la partita, a mettere le cose a posto. A permettergli di vincere un Mondiale che non gli serviva per raggiungere Diego, ma soltanto per dimostrare, come se ce ne fosse ancora bisogno, di essere stato il più grande degli ultimi 20 anni.

A Buenos Aires è festa. E anche a Napoli. Ricordando che il primo scudetto era arrivato subito dopo il secondo titolo mondiale dell’Argentina. Ma è un semplice pourparler.


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