Verdi: “Napoli meravigliosa, non me l’aspettavo. Da fuori non hai questa percezione”


In pochi avevano capito il rifiuto di Simone Verdi al Napoli dello scorso gennaio. Passare da una squadra di medio-bassa classifica ad una che si gioca lo scudetto è il sogno di chiunque voglia fare il calciatore. Verdi, però, ha preferito restare in rossoblu e completare un percorso di crescita, posponendo le sue ambizioni personali.

Non un addio, ma un arrivederci. 5 mesi dopo, infatti, il centrocampista offensivo ex Milan ha salutato Bologna per approdare al Napoli. I tifosi sembrano aver dimenticato quel clamoroso rifiuto, accogliendolo a Dimaro con grande entusiasmo.

In una lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera, Verdi ha spiegato il perché di quel rifiuto, del rapporto con Ancelotti e della sua nuova città, Napoli. “Resterò per sempre legato ai tifosi del Bologna – spiega – dovevo finire un percorso. Donadoni mi disse ‘sei uno stupido a non andarci’. Ma con la mia fidanzata decidemmo di restare“.

Stadio San Paolo crocevia della sua carriera. E’ nello stadio di Fuorigrotta che Verdi segnò il suo primo gol in A, e sempre a Napoli fu fischiato dopo il rifiuto: “Esperienze diverse. La prima bellissima, dell’altra ricordo la tensione prima di entrare in campo. Al punto da infortunarmi. I fischi? Diciamo pure che in quel momento me li meritavo“.

L’arrivo a Napoli cambierà la vita di Simone, una città che ha sorpreso lo stesso Verdi: “Si, tutti dicono sia una città meravigliosa, con la mia fidanzata la visiteremo. Sinceramente non me l’aspettavo. Da fuori non hai questa percezione di Napoli, sono rimasto sorpreso“.

Una battuta, infine, anche su Ancelotti: “Una telefonata che difficilmente dimenticherò. A partire dallo squillo e al suo: ciao, sono Carlo Ancelotti. Non sapevo cosa dire, ero intimorito. Lui fu perfetto. […] rispetto a Sarri ha una mentalità più aperta, più espansivo“.


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