Juve-Napoli, i motivi della sconfitta a tavolino: “Preordinata volontà di non giocare”


La sentenza definitiva di Juve-Napoli, ha visto la Figc assegnare la vittoria a tavolino ai bianconeri e confermare il punto di penalizzazione agli azzurri. Ecco quali sono i motivi che hanno portato a questa drastica scelta.

Secondo la Figc il comportamento del Napoli è stato irrispettoso rispetto a quello delle società del campionato che si erano trovate in situazioni simili, se non peggiori. Inoltre c’è stata la preordinata volontà della squadra di Gattuso a non voler giocare.

Si legge in una nota della Figc sulla sentenza Juve-Napoli: “Peraltro, questa Corte non può esimersi dall’evidenziare che il comportamento tenuto dalla Società ricorrente non risulta neanche rispettoso degli altri consociati dell’ordinamento sportivo, più precisamente delle altre Società di calcio professionistico di Serie A, che in situazioni del tutto analoghe a quella in cui si era venuta a trovare la Società S.S.C. NAPOLI S.p.A. nei giorni antecedenti l’incontro di calcio di cui è procedimento (ma, in alcuni casi, anche ben più critiche), hanno, regolarmente, disputato gli incontri che le vedevano impegnate. Ciò che emerge è, invece, la preordinata volontà
della Società ricorrente di non disputare la gara.”

Secondo i membri del comitato che hanno respinto il ricorso, infatti, alcuni atti del club partenopeo avrebbero manifestato proprio la volontà di non disputare il match: nello specifico, la reiterazione delle richieste di chiarimenti in ordine alle conseguenze derivanti dall’isolamento fiduciario e la cancellazione fin dalla serata del giorno antecedente quello dell’incontro (il 3 ottobre).

Stando alla Figc, il comportamento del Napoli “nei giorni antecedenti quello in cui era prevista la disputa dell’incontro di calcio Juventus-Napoli, risulta, per come si avrà modo di evidenziare più avanti, teso a
precostituirsi, per così dire, un “alibi” per non giocare quella partita“.

Ma ciò che più viene recriminato dalla Figc è la questione relativa ai tamponi: “L’annullamento della prenotazione dei tamponi che avrebbero dovuto effettuarsi, secondo le previsioni del Protocollo, nella giornata di svolgimento della gara; comportamenti, questi ultimi, che, contrariamente a quanto affermato dalla Società ricorrente, non sono, affatto, irrilevanti.”

Infine l’ultimo punto su cui verte questa scelta è la posizione dell’Asl in merito alla questione. Da quanto si legge nella nota della Figc, infatti, l’Asl avrebbe risposto alla società di ADL che la responsabilità dei protocolli previsti dalla Figc fosse in capo alla Soc. Napoli, e pertanto l’Azienda non avesse alcuna competenza in merito.

Insomma, ancora una volta la Juventus riesce a spuntarla sul lato burocratico. Una vittoria, quella a tavolino, che le consente di rimanere in scia per la corsa scudetto nonostante si trovi ancora in una condizione non ottimale. 3 punti che però fanno comodo, soprattutto al morale. Ma c’è un prezzo da pagare per tutto questo.

La Juventus infatti, scendendo in campo quell’ormai famoso 4 ottobre sembra voler dire all’Italia intera che è meglio giocare una partita di Serie A anziché provare a contenere il numero dei contagi già molto elevati. La scelta del Napoli infatti si basa sul buon senso: partire per Torino avrebbe messo a rischio tante altre persone.

Lo stesso discorso vale anche per la Figc, che sembra fregarsene altamente del possibile rischio a cui andavano incontro non solo giocatori del Napoli, ma tutte le persone che avrebbero potuto incrociarli anche semplicemente in aereo.

Inoltre, date le statistiche dell’ultimo periodo relative a contagi e decessi, senza contare l’aspetto socio-economico, pare che per la Federazione Italiana Giuoco Calcio sia più importante portare a termine una partita anziché tutelare la sicurezza dei concittadini.

D’altronde questo è lo stile Juventus. Per loro sembra che il Coronavirus non sia affatto un problema. A conferma di ciò come non citare il famoso post instagram di Cristiano Ronaldo che denigrava i tamponi. CR7, fenomeno in campo ma non fuori, ha di fatti deriso tutte quelle persone che stanno combattendo sia contro il virus sia contro gli effetti e le conseguenze che questo sta trascinando a sé. La Figc quindi ha reso la sentenza di Juve-Napoli ancora più una farsa della non partita del 4 ottobre.

Per l’ennesima volta dunque la squadra di Agnelli riesce a farla franca e con la faccia pulita.


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