Ibrahimovic: “Ero del Napoli, trovai casa a Posillipo. Saltò perché non mi fidavo di ADL”


Ibrahimovic al Napoli non era soltanto una suggestione. Zlatan è stato vicinissimo alla firma del contratto con gli azzurri, con i quali avrebbe giocato per almeno sei mesi quando in panchina c’era Carlo Ancelotti: proprio l’esonero di quest’ultimo ha fatto saltare tutto, portando Zlatan a Milano.

A raccontarlo è il fuoriclasse svedese nel suo libro, Adrenalina, di cui sono stati pubblicati degli estratti da La Gazzetta dello Sport. Ibrahimovic aveva trovato già casa a Posillipo, valutando anche la possibilità di vivere in barca per evitare il caos cittadino. Dopo aver visto un documentario su Maradona, a Ibra venne in mente l’idea di tentare di ripetere le gesta di Diego: vincere lo scudetto e riportare 80mila persone allo stadio.

Ibrahimovic al Napoli: il retroscena

“Telefono subito a Mino: «Chiama il Napoli. Vado al Napoli».
«Il Napoli?»
«Sì, vado a giocare a Napoli.»
«Ma sei sicuro?» mi chiede lui, perplesso.
«Tu vuoi che io continui a giocare? La mia adrenalina sono i tifosi del Napoli. Vado là, a ogni partita porto allo stadio ottantamila persone e vinco lo scudetto come ai tempi di Diego. Con la vittoria del campionato italiano, li faccio impazzire tutti. Questa è la mia adrenalina.»
Parliamo con il club, trattiamo e troviamo l’accordo. Tutto fatto. Sono del Napoli. L’allenatore è Carlo Ancelotti, che conosco bene, siamo stati insieme a Parigi.
È felicissimo di ritrovarmi, ci sentiamo quasi tutti i giorni. Mi spiega come intende farmi giocare”.

Poi, però, non se ne fa più nulla per il cambio di allenatore.

“Individuo una casa a Posillipo che potrebbe fare al caso mio, ma, visto che devo restare solo sei mesi e tutti mi ripetono che la città è abbastanza caotica, sto valutando anche la possibilità di vivere in barca. Il giorno in cui devo firmare a Napoli, l’11 dicembre 2019, il presidente De Laurentiis caccia Ancelotti. A metà campionato”.

“Ho una brutta sensazione. È un cattivo segnale. Io di questo presidente non posso fidarmi. Non può dare stabilità a me e alla squadra uno così. E poi so che Rino Gattuso, anche se è un amico, ha bisogno di un altro tipo di centravanti per il suo 4-3-3. Infatti, non si è fatto sentire. Salta tutto”. 


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