Paradosso Juventus: il presidente onorario è napoletano


Che il divieto di vendita dei biglietti imposto dalla Juventus nei confronti non solo dei residenti, ma addirittura di chi è nato in Campania, abbia il sapore del razzismo ormai è palese a tutti, perfino a buona parte dei sostenitori bianconeri. La società l’ha fatta, come si suol dire, fuori dal vaso e per cavarsene fuori ha tirato in mezzo la Questura cercando di addossarle delle responsabilità. Un tentativo miseramente fallito. Se questo è il proverbiale stile Juve, chissà cosa dovremmo ancora aspettarci.

Ad ogni modo, ci troviamo qui a segnalare un bel paradosso della società di Torino controllata da Exor, azienda che ha sede legale in Olanda seppur sia controllata dalla famiglia Agnelli. Ebbene, la Juventus ha due presidenti onorari: Giampiero Boniperti e Franzo Grande Stevens. Il secondo è nato a Napoli il 13 settembre 1928: laureatosi in Giurisprudenza alla Federico II, si è trasferito a Torino dove ha esercitato la professione di avvocato. Era legale e uomo di fiducia di Gianni Agnelli. Dal 2003 al 2006 ha ricoperto la carica di presidente, che ha lasciato in seguito allo scoppio di Calciopoli, assumendo la nuova carica.

Franzo Grande Stevens non è stato immune da procedimenti giudiziari. Nel 2009 andò a processo per i fatti che riguardavano l’equity swap con il quale la famiglia Agnelli, dopo la morte dell’avvocato Agnelli, poté mantenere il controllo della FIAT. Inizialmente condannato a un anno e quattro mesi di reclusione, la Cassazione annullò tutto per l’avvenuta prescrizione.


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