“Mia madre e mia sorella erano possedute dal demonio”. Il racconto dell’omicida di Nocera


Un racconto raccapricciante quello rilasciato da Giovanni De Vivo in seguito al suo second interrogatorio. L’uomo di 32 anni di NOCERA INFERIORE accusato di aver soffocato e ucciso la madre e sorella, ha fornito un racconto agghiacciante della vicenda davanti al gip Giovanna Pacifico: «Le ho soffocate perché col coltello avrebbero sofferto. Erano possedute da Satana ma ho dato loro la salvezza eterna» avrebbe detto l’uomo in evidente stato confusionale.

Un gesto di pura follia che affonda le radici in un profondo malessere psichico.  Nell’ordinanza il Gip, come riportato da IlMattino.it, pare abbia parlato di «pericolosità sociale» e «assenza di ogni capacità di autocontrollo» che avrebbero reso l’uomo un serio pericolo per l’incolumità propria e altrui. Nessuna premeditazione infatti, ma il frutto di un impeto sfociato in tragedia.

Secondo il racconto dell’uomo reso ai carabinieri, a rendere la situazione in casa pesante e di difficile gestione, diversi problemi di natura economica sorti nonostante la presenza di diverse entrate.  Ma davanti al giudice, De Vivo ha prospettato una versione sostanzialmente diversa: «Dovevo salvarle. Erano possedute dal demonio, come me». Spunta quindi l’ipotesi di una forte instabilità mentale che renderebbe l’uomo incapace di intendere e di volere: «Guardando un telefilm ho scoperto come si potesse interrompere il flusso di sangue nelle arterie, stringendo la testa con il braccio»


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