Presto l’acqua contaminata si potrà pulire con i libri. Arriva il “libro potabile”


La lettura, si sa, è cibo per la mente: stimola la curiosità, aiuta a migliorare le proprie capacità di scrittura, regala emozioni, è in grado di proiettare in altri mondi ed altre realtà, stimola di gran lunga la fantasia e la creatività e mantiene il cervello in perenne attività. I libri sono patrimonio dell’umanità, attraverso cui viene divulgata la cultura.

L’evoluzione dei libri dal cartaceo a quello digitale (e-book) ha creato una sorta di scissione tra chi ritiene che la lettura da dispositivi tecnologici sia difficile e chi invece si è adattato senza problemi al nuovo formato di lettura, ritenendolo oltre che utile e veloce, sinonimo di progressione. Ma le novità non si finiscono qui: dalla ricerca in campo scientifico arriva una novità davvero innovativa e mai vista prima che lascerà sicuramente stupefatti e che incuriosirà a maggior ragione tutti gli amanti della lettura! Si tratta del cosiddetto “libro potabile”. Vediamo nello specifico di cosa si tratta e com’è nata e si è sviluppata l’innovativa idea, che aiuta l’ambiente.

Il libro, che al suo interno presenta microparticelle di rame o argento, è stato presentato durante il 250esimo meeting dell’ “American Chemical Society”, a Boston, da un gruppo di ricercatori americani, tra cui spicca il nome Teri Dankovich, il vero ideatore che ha lavorato diversi anni per portare avanti il suo progetto. Strappando una pagina è possibile filtrare l’acqua da bere, favorendo così l’eliminazione gli agenti patogeni. Insomma, si tratta di un volume in grado di uccidere il 99% dei virus. Naturalmente, per verificare che tutto ciò funzionasse davvero, sono stati condotti degli studi in venticinque fonti d’acqua inquinate nelle seguenti zone: Ghana, Bangladesh e Sud Africa. Una sola pagina, tra l’altro, sarebbe in grado di pulire ben 100 litri d’acqua!

Il libro “funziona” perfettamente sulle fonti d’acqua e nei laboratori ma da oggi bisogna studiare il modo per creare un design commerciale che sia efficace anche su virus e protozoi. Prima di utilizzarlo, dunque, passerà del tempo, forse molto tempo.

Ecco le dichiarazioni di Dankovich rilasciate alla BBC on-line: “Si tratta di un ritrovato “mirato ad aiutare le comunità nei Paesi in via di sviluppo. Tutto quello che dovete fare è strappare un foglio, metterlo su un semplice contenitore” come un filtro ” e versare l’acqua di fiumi, torrenti, pozzi: ne uscirà acqua pulita.” 

E voi cosa ne pensate di questa grossa novità? Come vi sentireste ad avere tra le mani un libro potabile?


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