Foto. I titoli più strani del web e non è Lercio!


Scrivere è una passione innata che accomuna tutti coloro che, attraverso le parole impresse su carta, vogliono dar voce a stati d’animo, emozioni, raccontare fatti, avvenimenti, situazioni e realtà spesso e volentieri molto dure da accettare e da narrare, che rimangono celate dietro un vile silenzio. La scrittura, che sia legata al mondo dell’editoria, del giornalismo o che sia un piacere prettamente personale per appagare l’animo, è senza dubbio una delle più belle forme d’arte, attraverso cui si può dar vita ad infiniti elaborati, quali articoli, libri, romanzi, storie, racconti e chi più ne ha più ne metta.

Fare giornalismo è sicuramente uno dei lavori più complessi e difficili legati all’immenso mondo della scrittura: pochi giornalisti ormai hanno mantenuto un certa professionalità, un certo rigore, impegnandosi ogni giorno per cercare di divulgare informazioni quanto più chiare, veritiere e limpide possibili, senza alcun filtro. Il resto? Una massa di persone che s’improvvisano e che non fanno altro che copiare notizie, storpiandole, puntando più sulla quantità che sulla qualità e soprattutto più sul gossip, fine a sé stesso, piuttosto che su news di una certa importanza che possano suscitare il reale interesse dei lettori.

Un capitolo a parte meritano i famosi e strani titoli che vengono attribuiti alla maggior parte degli articoli redatti, in fretta e furia, da diversi e svariati siti e giornali on-line, che per sete di click s’inventano davvero di tutto e di più. Chi non è mai stato attratto da un determinato titolo per la frivolezza o per l’assurdità che lo caratterizza? La domanda è retorica… Accade all’ordine del giorno. Alcuni esempi: “Adolf, la triste vita del cane che somiglia ad Hilter” oppure “Toccami e scatta il pornofurto”. Sicuramente anche elaborare pensieri del genere richiede il suo impegno quotidiano! Si lavora molto e ben oltre la fantasia!
Si sa che i titoli sono estremamente importanti perché forniscono ai lettori le prime e necessarie informazioni sui contenuti degli articoli e che dovrebbero dunque essere attribuiti seguono certe linee guida, che non cadano nell’assurdo e nella ridicolezza. Così facendo, l’articolo in sé per sé perde credibilità in partenza e spesso e volentieri induce il lettore a non leggerlo, anziché invogliarlo. Si perde così il senso, l’essenza del fare informazione.

Sicuramente la maggior parte dei lettori conosce la pagina Facebook “Ah ma non è Lercio”, il cui scopo è quello di segnalare tutti gli articoli anomali che contribuiscono a far “morire” il vero giornalismo ed i cui titoli, è il caso di dirlo, sono “tutto un dire”.

Se da un lato tutto ciò suscita rammarico per la banalità e la superficialità con cui si attribuiscono tali titoli, dall’altro leggerli strappa sicuramente qualche sorriso. E voi cosa pensate quando v’imbattete in titoli del genere? Ai lettori la parola!


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