De Luca difende i napoletani dalla camorra, eppure parlò come la Bindi


I politici, soprattutto quelli italiani, si muovono sempre in direzione del vento inseguendo consensi e popolarità in una campagna elettorale quotidiana, no stop. Emblematica in questi ultimi mesi è la questione migranti, cavalcata con presunto successo da diversi esponenti di spicco che frequentano le sale nobili della politica, seduti su quelle belle poltrone bullonate.

In queste ultime ore si dibatte sulla frase pronunciata, infelicemente, da Rosy Bindi che in qualità di Presidente dell’Antimafia, si è lasciata andare sulla questione Camorra-Napoli. “Elemento costitutivo della società, della città, della Regione”, in seconda battuta si è espressa così: “Ma hanno anche la camorra e le mafie. Se neghiamo il dato costitutivo, loro vinceranno. Ma per fortuna, oggi tra gli elementi costitutivi c’è anche l’antimafia”.

Da qui il vento a difesa della Napoli perbene, rappresentata dalla maggioranza dei cittadini, ha cominciato a tirare forte e i politici si sono mossi inseguendolo. Non poteva certamente mancare l’invettiva di Matteo Salvini, forse adirato e geloso per l’incredibile escalation mediatica di Rosy. Il leader del Carroccio con un tweet ha tolto la maschera ancora una volta dimostrando la sua forma mentis anti meridionale, accusando la città partenopea di essere la capitale dell’evasione fiscale delle multe e delle truffe alle assicurazioni. A corredo delle sue affermazioni il nulla, non un dato che confermasse questa sua dichiarazione sul social.

A parlare è stato chiaramente anche il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, da sempre difensore della napoletanità: “Trovo offensiva, aberrante e falsa tale affermazione. La storia di Napoli e’ rappresentata dalla sua gente, dalla cultura, dal paesaggio, dal patrimonio artistico, dalle tradizioni popolari, culinarie, artigianali. Millenni di storia non possono sopportare un tale insulto“.

Infine è arrivato il commento del Governatore della regione Campania, Vincenzo De Luca che parla di “offesa sconcertante“, come riportato da Ilmattino.it

De Luca ha provato a togliersi qualche sassolino dalla scarpa contro quella Rosy che, alla vigilia delle elezioni regionali, inserì il governatore nella lista degli impresentabili scatenando la reazione immediata dell’ex sindaco di Salerno il quale annunciò una querela nei confronti del Presidente dell’Antimafia.

De Luca inseguendo la scia del vento svolge il compito da governatore dimenticandosi (ma noi no) di quelle frasi ugualmente infelici pronunciate appena qualche anno fa, quando ricopriva l’incarico di sindaco di Salerno: “Non dimentichiamo mai dove è collocata Salerno, a 50 km dai grandi quartieri della paura“. Era appena il 2011.

De Luca

Nello stesso anno concesse il bis quando rispondendo ad una domanda sui motivi per i quali Napoli non riuscisse a risolvere il problema dei rifiuti: Perché lì ci sono persone geneticamente ladre: ladri di camorra o ladri di pubblica amministrazione non fa differenza. Parole pesantissime che somigliano al concetto espresso da Rosy Bindi.

Che abbia cambiato idea sui napoletani da quando ricopre il ruolo di Governatore oppure solo opportunità politica?


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