Bimbi scappano dalla classe: ci sono troppi extracomunitari e disabili


Troppi extracomunitari e disabili. E’ questo il motivo che ha spinto numerosi genitori a far cambiar classe ai propri figli. La vicenda vede protagonista la scuola media Tito Livio di Napoli e precisamente le classi del primo anno delle sezioni A e I. Quella che è stata messa in atto è una vera e propria fuga in cui si cerca di stare alla larga anche dai tanti ragazzini che provengono dai vicoli poco rinomati di Chiaia.

Troppi sarebbero i genitori in attesa di poter parlare con la dirigente dell’istituto, Elena Fucci, che, secondo quanto pubblicato dal Corriere.it, ha dichiarato: “Nessuno di loro ha un appuntamento e vengono qui insistendo per essere ricevuti. Le pressioni cui siamo sottoposti sono davvero pesantissime. Siamo di fronte ad una arretratezza culturale, quella delle famiglie, che spiace e sconcerta. La scuola non è il Rotary. Alcune sezioni vengono considerate come club di rango dove essere ammessi è considerato un must, uno status symbol”.

La classe ambita sarebbe infatti quella della sezione F ed è così che molti genitori cercano in ogni modo di “salvare” i propri figli da compagni poco graditi mostrando addirittura certificati medici o minacciando di togliersi la vita: “I successivi trasferimenti sono stati motivati da una serie di circostanze diverse. Due casi per tutti: per una bimba il certificato di un medico che suggeriva il trasferimento e la minaccia di tentato suicidio di un padre che voleva togliere la figlia da quella classe”.

Per la Preside questo è “un problema antropologico per adulti che non fanno il bene dei propri figli”. Elena Fucci poi ammette: “E’ stato già deciso che il prossimo anno, visto quel che è successo, procederemo con il sorteggio inserendo classe per classe alunni con fasce di profitto diverse. Integrazione vera, dunque. E le sezioni che nell’immaginario collettivo sono meno blasonate diventeranno sezioni musicali. Chi vuole imparare a suonare uno strumento sarà alunno della I oppure del corso A”.

Per fortuna tra i tanti familiari che pretendono il trasferimento del proprio figlio, spiccano genitori che invece sono fieri della classe che accompagnerà i piccoli studenti nel loro corso di studi: “Mia figlia è in questa classe e ci resterà. Ma è stato terribile vedere questo esodo. In classe ci sono bambini stranieri? Noi ne siamo felicissimi, altri forse no. Ci dicono di bimbi con disturbi dell’attenzione. E va bene anche questo: mia figlia è una studentessa brillante e saprà apprezzare i vantaggi di un ambiente non omologato. Ma quello che spiace è notare che ci sono classi ghetto e classi di serie A”.


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