Una giovane napoletana “veste” Lady Gaga: ecco la storia di Serena


Potrebbe essere la storia di chiunque, purché “chiunque” non rinunci, mai, al sogno che porta con sé. Serena Di Marino ha deciso, da ragazzina, ciò che voleva diventare ed ora, sui principali Social e sulle bocche prestigiose della moda, fanno il giro del mondo le foto dei suoi abiti indossati da Lady Gaga.

È su un sito londinese, notjustalabel.com, che Brandon Maxwell, titolare dello studio che segue il look di Lady Gaga, notò le creazioni di Serena e, senza pensarci troppo, la contattò, richiedendo a recapito tre abiti, di tre diverse collezioni: quegli abiti arrivarono e Lady Gaga decise di indossare un completo di jersey color indigo, al concerto di Britney Spears; immediatamente il selfie delle due star fece il giro della rete e dei social, suscitando, in molte fette di pubblico, una particolare curiosità: di chi è il vestito indossato dalla Lady?

Ma arriva poco dopo una seconda foto: la popstar si fotografa con una giacca di jersey color cammello; tutti iniziarono a cercare questo nome poco famoso, Serena Di Marino.

È nel 2011 che la Di Marino dà vita alla sua collezione personale che prende il nome di plusthirtynine, prediligendo, tra tutti i materiali, il jersey, adatto per tutte le donne che lavorano e non hanno sempre tempo per stirare; tuttavia, la strada che ha portato l’artista al suo brand personale, e poi a Lady Gaga, sicuramente non è stata semplice e priva di momenti grigi.

Serena Di Marino è di Pozzuoli (Napoli), e quando si iscrive all’Accademia della Moda di Napoli, lo fa in semi-clandestinità, con i suoi risparmi, poiché i genitori non appoggiavano la scelta in questione. Terminata l’accademia nuova destinazione: Bologna. Dopo aver collaborato con un azienda, specializzata in lingerie, La Perla, è la volta di Gaetano Navarra: “Sono stati con Navarra due anni di duro lavoro – dice Serena – in questa esperienza ho ampliato le mie capacità di coordinatrice, ma soprattutto come bilanciare la creatività con l’indossabilità”.

Arriva, poi, un momento decisivo. Uno di quei momenti che giunge per chiunque persegue, ogni giorno, quel sogno segreto, nascosto nelle ossa: il momento di lanciarsi nel vuoto. Serena decise di partire, di andare a Londra, città cosmopolita ed eclettica, in cui ogni giovane creatore può essere ciò che vuole e comunicarlo al mondo, senza necessari filtri di “normalità”. Trascorso qualche anno di duro lavoro, con rari momenti mondani o di spensieratezza, la Di Marino inizia a sentirsi meno “straniera” in quella terra di opportunità; ha imparato a parlare bene inglese ed è diventata il braccio destro di un altro stilista “immigrato”, Emilio La Morena, ormai affermatissimo nello scenario della moda inglese. Ed è proprio lui che guida e spinge la giovane partenopea nella creazione del suo brand personale, plusthirtynine (prefisso italiano).

“L’Italia non crede nei giovani e non li aiuta a sviluppare il loro talento” dichiara Serena, spiegando che in altri paesi investire sulla “mente” dei giovani è un punto di forza. Del resto, sono moltissimi, soprattutto negli ultimi anni, i giovani laureati che lasciano questo paese, alla ricerca di nuovi stimoli e solide possibilità, per allontanare, forse, una forma mentis adagiata sul malfunzionamento dell’integrazione al lavoro, sull’involuzione culturale delle Miss di turno e lo smarrimento dilagante.

Tuttavia c’è chi sceglie di restare, di affrontare la parte di se stesso che non gli piace, di accontentarsi per amore delle radici. Ed è proprio il desiderio della nostra stilista tempo fa partita: il suo progetto è ritornare per creare un’azienda personale, a carattere familiare. Il ritorno alla propria terra è sempre un “viaggio” necessario.


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