Lo vogliono le migliori aziende del mondo: “Io resto a Napoli”

Flavio Farroni


Si parla spesso di fuga di cervelli, di giovani menti italiane che, non trovando un adeguato apprezzamento nel loro paese, decidono di emigrare, riscuotendo, spesso, un successo che qui non avrebbero mai ottenuto. Un fenomeno che si accentua nel nostro Sud dove le situazioni economiche e le strutture scientifiche non offrono sbocchi vantaggiosi per elementi brillanti. Fortunatamente, ci sono alcune eccezioni, alcuni ragazzi che, pur consapevoli del loro potenziale, decidono di restare nella loro terra e contribuire a migliorarla.

È il caso di Flavio Farroni, ingegnere trentenne, che, pur se assunto e ricercato dalle migliori aziende del mondo, ha deciso di non voler abbandonare la sua Napoli. Il giovane napoletano è un vero e proprio genio nel campo dell’ingegneria meccanica: la sua tesi di laurea, nel 2010, fu un progetto per migliorare le prestazioni dei pneumatici di Formula 1. Il suo studio si dimostrò così valido da procurare al neolaureato un dottorato di ricerca nei laboratori Ferrari per sviluppare il progetto e un assegno di ricerca da parte della sua università, la Federico II, di 1.600 euro mensili. Eppure, pur dovendo lavorare nei laboratori di Maranello, Flavio continua a fare la vita del pendolare per non abbandonare Napoli: “Amo la mia città, è bellissima, voglio contribuire a farla crescere, non la lascerò per nessuna ragione al mondo – confessa nelle dichiarazioni riportate da “Il Fatto Quotidiano” Passo metà del mese là e metà qua, a Napoli. Non rinuncerò mai a dove sono ora per un posto da dipendente. L’università per me rimane un baluardo della libertà di pensiero e mi consente di inventare e fare ricerca senza limiti imposti dall’alto“. Un’amore che l’ha spinto anche a rifiutare l’allettante proposta di un’altra nota casa automobilistica inglese.

Ferrari Formula 1

Nonostante tutto quello che gli hanno sempre ripetuto amici e parenti per indurlo a scegliere un’università del Nord, il giovane genio ha, da sempre, riposto fiducia negli atenei della sua terra al punto da continuare a credere nelle loro potenzialità anche adesso, con la voglia di migliorarli. L’ingegnere progetta, infatti, di creare anche al Sud un sistema di spin-off universitari, ovvero una serie di aziende che assumano neo-laureati per far sfruttare e valorizzare le conoscenze acquisite con lo studio: “Sto cercando di metterne in piedi uno. Il business plan è pronto, sto aspettando l’ok dall’ateneo. Qui non c’è la cultura dell’imprenditoria accademica, non è come nel Nord d’Italia dove ci sono tanti spin off. Eppure non sarebbe un salto nel vuoto. Le società automobilistiche vorrebbero comprare il software e io non posso venderlo perché l’Università non ha scopi di lucro“. Intanto, l’amore di Flavio per la sua terra ha contagiato anche la fidanzata, napoletana anche lei, ma architetto a Milano, che non vede l’ora di ritornare a Napoli e piantare qui le basi per il suo nuovo futuro.


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