Ozpetek: “Non so resistere a Napoli. Ovunque c’è umanità e mi piace”
Ott 28, 2015 - Rosanna Gaviglia
Ferzan Ozpetek, noto regista e sceneggiatore, è a Napoli per le prove de “La Traviata” che andrà in scena al Teatro San Carlo dal 3 al 13 novembre. Tra i progetti di Ozpetek c’è quello di realizzare un film su Napoli che possa raccontare al mondo le sue infinite meraviglie e la sua indiscussa umanità. Il regista ha infatti dichiarato in un’intervista al Corriere.it di essere letteralmente innamorato della città: “È una città diversa, che mi ha subito incuriosito. Ha una ricchezza impolverata, strade misteriose da scoprire, personaggi unici… Ora che sento di averla capita, mi piacerebbe raccontarla. […] Si dimentica che questa è una città di fascino e cultura e si finisce per parlare solo di camorra. La mia visione è diversa”.
Una Napoli lontana dalla camorra e dai soliti luoghi comuni, è la sana realtà partenopea che Ozpetek ha intenzione di far conoscere: “Napoli sarà anche Gomorra, ma io conosco altro di questa città. Persone, cose, gente, cultura…. tutto riflette un modo di affrontare la vita con un piglio brillante e un pizzico di decadenza. Gli uomini e le donne che ho conosciuto qui mi hanno offerto un profilo diverso di questa città. Nessuno ha raccontato una Napoli senza camorra e senza certe atmosfere”.
Basta con camorra e altri fatti di cronaca che fanno il giro del mondo: “[..] Mi addolora che uno scippo a Napoli diventi materia di discussione fino a New York. Anzi tanti mi dicono che anche a me potrebbe succedere qualcosa. Come i napoletani faccio le corna, poi rispondo che potrebbe succedere ovunque: da Istanbul a Parigi”.
La sceneggiatura del film è già in fase di elaborazione, ma tante sono ancora le incertezze di Ozpetek, indeciso in quali luoghi della meravigliosa Partenope ambientare il film: “Mi piacciono moltissime cose di Napoli. Ieri sono stato al Museo Archeologico, ci sono arrivato a piedi dall’hotel Vesuvio. Poi, per due ore, mi sono perso e immerso nei vicoli del centro storico. È difficile dire quale sia il mio luogo preferito. Non resisto all’immagine di una signora che frigge la pizza in una bottega sulla strada, ma neanche alla casa di un principe che è diventato mio amico. Ovunque c’è umanità e mi piace l’idea che questo sguardo sulla vita venga fuori”.