Si innamora di Napoli in Vespa: “Napule è nu piezzo ‘e core. Mi ha insegnato che…”


Non sarebbe mai venuta a Napoli, eppure per lavoro è stata obbligata a lasciare per qualche giorno la sua Mestre. È stato grazie ad un incontro con una guida di NapolinVespa che Chiara Foffano ha potuto scoprire Napoli, i suoi vicoli, i suoi profumi e i suoi colori facendo un giro a bordo di una Vespa.

È bastato poco per innamorarsi della città e per capire che Napoli non è come quella descritta da tanti, perché per conoscerla bisogna viverla. Come si legge su Napolinvespa.it, una volta tornata a casa, Chiara ha deciso di scrivere un articolo sul giornale locale di Mestre per gridare a tutti che Napule, è nu piezzo ‘e core”.

“Ho viaggiato uno stivale intero senza aspettarmi nulla. Fino a che trovandolo, ho trovato tutto: ‘o Vesuvio. Con lo sguardo percorro la sua figura: bruna come la sua pietra e la sabbia che lo accompagna a mare. La foschia della strada me lo nasconde un po’, ma impossibile è non cercarlo. [..] Napoli è senza confini e senza frontiere. Le porte qui non servono chiuse. La gente va e viene e non ha paura dei cambiamenti. Vita è, qui, guardare avanti senza mai fermarsi troppo sullo stesso passo. Non c’è il lavoro fisso come non c’è un giorno fisso o un orario fisso. Di fisso ci sta solo ‘o Vesuvio e se si muove lui, il destino già sta scritto”.

Napoli per Chiara è vita, esuberanza, abbondanza: “Napoli è più vicina all’africano che al veneto, perché è solidale, non perché è terrona. Della pelle nera non ha compassione, perché è la sua. Napoli viene dall’Africa, dalla Grecia, dalla Spagna. Napoli viaggia da sempre, tutto ha dato e tutto ha lasciato. Pregiudizi e giudizi inclusi. E’ una città di occhi e non di sguardi. Napoli non ti osserva, ma ti guarda. Napoli è fuoco, nella parola, nello spirito e nei passi, che siano di ballo o di calcio. Napoli è esuberante come una donna formosa che si che veste di lustrini. E se ne frega, in tutto e di tutto. Fa a modo suo, nulla ha da perdere e nulla ha da invidiare. Napoli abbonda, anche nella ciccia, nella mozzarella, nella pizza, nel pesce crudo e nel vino. Non c’è omertà ma leggende, pettegolezzi, verità. Tutti sanno”.

In soli cinque giorni Chiara Foffano ha imparato a conoscere Napoli e a capire che qui non c’è solo camorra o spazzatura. Ancora una volta la bella Partenope è riuscita a conquistare il cuore di chi era arrivato con un bagaglio carico di luoghi comuni: “Napoli non ti costringe ad incontrarla almeno una volta nella vita. Ci capiti quasi per caso, perché è il caso il padrone della festa. E una volta che entri nei suoi salotti, nei suoi marmi e nella sua storia, ti chiedi cosa sai di lei realmente a parte la monnezza, la camorra e Roberto Saviano. Napoli è un esempio di città che insegna. Ma noi, poi, impariamo?”.


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