Gomorra. Sul figlio del boss, Saviano: “Meglio l’arte che la strada criminale”


La vicenda di Nicola Marino, il figlio di 10 anni del boss Gaetano ‘McKay’ Marino assassinato nel 2012, che ha recitato una piccola parte nella seconda stagione di ‘Gomorra’ ha suscitato molto clamore e ora sul caso interviene anche Roberto Saviano che della pagine de ‘La Repubblica’ commenta la scelta della produzione di affidarsi ad un attore in erba così vicino per le vicende della sua famiglia alle storie vere di camorra.

Roberto Saviano ha risposto ad una precisa domanda del direttore, Mario Calabresi, dicendo di essere contento che quel ragazzino possa avere una prospettiva diversa da quella della delinquenza e che questa prima esperienza sul set possa portarlo a scegliere una via artistica al posto di quella criminale. Ma soprattutto lo scrittore napoletano è convinto che la scelta della produzione di ‘Gomorra’ sia stata fatta in buona fede: “Non credo che si sapesse di chi era figlio – ha detto – e non spetta a me scegliere gli attori. Ma a me va che si prendano ragazzini del luogo, che hanno magari aspirazioni criminali e gli si fa vedere che invece ‘rappresentando’ queste aspirazioni in forma d’arte le possano risolvere”.

Il caso del piccolo Nicola non è però isolato in famiglia. Qualche anno fa anche la sorella, Mary, aveva fatto molto discutere per una sua apparizione come cantante su Rai 2 quando dedicò un brano al padre, poi scomparso, correndo ad abbracciarlo.


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