Goletta Verde: in Campania 20 siti inquinati. Ecco dove non si può fare il bagno


Stessa spiaggia, stesso mare, purtroppo inquinato. E’ questo l’amaro risultato dei controlli eseguiti da Goletta Verde, – la campagna di Legambiente contro deturpazioni del paesaggio, abusi edilizi, trivelle e inquinamento – in Campania. Su 31 luoghi di balneazioni campionati, infatti, ben 20 hanno rivelato la presenza di un numero di batteri maggiore rispetto alla normativa prevista. Quasi tutti, per giunta, recidivi da almeno sette anni.

Tra le province sottoposte a controlli da Goletta Verde quelle di Napoli, Salerno e Caserta, con risultati pessimi per tutte e tre. Considerando il limite massimo di 200 UFC/100 ml per gli Enterococchi e di 500 UFC/100 ml per l’Escherichia Coli, solo 10 siti, infatti, sono rientrati entro tali cifre, mentre ben 16 di essi hanno ottenuto la dicitura di “fortemente inquinati”, in quanto le loro acque hanno mostrato una presenza batterica superiore anche del doppio rispetto a quanto consentito dai parametri italiani.

NAPOLI E PROVINCIA

Meglio, comunque, è andata al capoluogo campano che, soprattutto grazie alle isole, può vantare – secondo quanto evidenziato dal reportage di Goletta Verde – la quasi totalità dei siti balneabili (sui 30 monitorati), ovvero 10 su 11. L’acqua è più blu, infatti, a Procida (porto e Punta Lingua), Forio d’Ischia (Cava dell’isola e La Chiaia), Barano d’Ischia, Lacco Ameno, Bacoli (Lago Fusaro), Meta di Sorrento, Portici (spiaggia delle Mortelle) e Lungomare Caracciolo (spiaggia presso Mappatella Beach).

Ma nella provincia di Napoli ci sono anche molte zone assolutamente off side per i bagnanti, che tuttavia si immergono, noncuranti dell’inquinamento, in acque da bandiera rossa. E’ il caso del Lido di Licola a Pozzuoli, del lido Mappatella Beach (Lungomare Caracciolo) però presso la foce del canale, dell’Alveo Volla a San Giovanni a Teduccio, della foce del lagno ad Ercolano, della foce del Sarno tra Torre Annunziata e Castellammare di Stabia, il lungomare Garibaldi presso la stessa cittadina stabiese. Tutti luoghi “fortemente inquinati”, a cui va aggiunta la il ponte della gatta, sulla litoranea di Torre del Greco, che almeno è solo “inquinato”.

SALERNO E PROVINCIA

Ancora peggio va a Salerno, dove soltanto la spiaggia di via Mantegna è balneabile. Assolutamente da evitare, invece, il lungomare Clemente Tafuri, la foce del torrente Dragone ad Atrani, Lungomare Magazzeno a Faiano, la spiaggia nei pressi della foce del Tusciano a Battipaglia, via Mimbelli a Marina di Eboli, la Baia Arena a Castellabate e località Laura a Capaccio, anche questi tutti a “forte inquinamento”. Da codice giallo, invece, il fiume Solofrone ad Agropoli, e la Torre di Paestum a Capaccio.

CASERTA E PROVINCIA

Peggio ancora va a Caserta, dove nessuno dei tre siti sottoposti ad analisi batteriche è risultato positivo ai test: l’etichetta di “fortemente inquinato” è toccata a Fiumarella (Mondragone) e al torrente Savone (Mondragone), mentre quella di “inquinato” ai Regi Lagni di Castel Volturno.

Molti di queste località sono state segnalate dagli stessi cittadini attraverso SOS Goletta. In effetti un pronto intervento servirebbe come il pane.


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