Statue Equestri di Piazza del Plebiscito e stazione Cavalli di Bronzo: cosa le accomuna?


Si tratta di uno dei simboli di Napoli più fotografati. Di un luogo che narra la storia partenopea senza pagine scritte e si tratta del cuore della città. Parliamo di Piazza del Plebiscito, indiscussa culla d’arte, ma anche protagonista della storia delle dinastie che si sono successe nei secoli.

Nella rubrica I Luoghi di Napoli abbiamo già trattato la storia e le evoluzioni temporali della Piazza Partenopea, così come la sua composizione architettonica ed artistica. Abbiamo, inoltre, narrato la famosa legenda che attornia le famose statue equestri poste al centro della piazza. Pertanto, ogni giorno assistiamo a decine di turisti e visitatori che si cimentano, bendati, nel cammino tra i due Cavalli. Anche gli stessi napoletani ci provano frequentemente, senza ottenere, tuttavia, risultati trionfali. Pare, infatti, sia abbastanza arduo mantenere la rotta mentre si cammina verso le due sontuose statue.

Ma i due Cavalli di Piazza del Plebiscito, divenuti famosi proprio grazie a quest’ardua impresa secolare, dove sono stati costruiti e da chi?

Senza dubbio, non si tratta di un quesito frequente. Tuttavia, la storia delle Statue equestri è senz’altro interessante. Soprattutto per chi è cresciuto alle falde del Vesuvio.

Sì, perché proprio in un paese vesuviano sono stati plasmati i cavalli partenopei. Un paese che possiede una via chiamata Cavalli di Bronzo. Stiamo parlando di San Giorgio A Cremano, prima cittadina vesuviana dopo la periferia est di Napoli.

Una delle Ville di San Giorgio a Cremano, infatti, ospita fin dal 1816, la Fonderia Righetti. La villa di cui stiamo parlando è Villa Bruno, una delle ville vesuviane più prestigiose e la fonderia al suo interno apparteneva a Francesco Rigetti, la cui famiglia comprò la Villa agli inizi del XIX secolo, per poi venderla ai fratelli Bruno. Rigetti era il fonditore di fiducia del Canova, a cui furono commissionate le Statue.

Ed è proprio all’interno della fonderia di Villa Bruno che sono state create le Statue equestri di Piazza del Plebiscito, le quali raffigurano Carlo di Borbone (che sarebbe stato il futuro Re Carlo III di Spagna) e Ferdinando I delle Due Sicilie (già Ferdinando IV di Borbone). Le due maestose statue furono esposte nella Piazza di Napoli nel 1829.

Proprio in memoria della famosa fusione delle due statue, le quali sarebbero diventate parte integrante di Piazza del Plebiscito, all’ingresso della Villa sangiorgese troviamo due bassorilievi in finto bronzo che rappresentano due teste equine, ubicate su piedritti.

Inoltre, la via che conduce alla Villa Bruno, partendo da Piazza Massimo Troisi, è stata nominata via Cavalli di Bronzo, proprio in omaggio ai due cavalli creati nella Fonderia.

Attualmente, la Fonderia è ancora uno spazio importante per la cittadinanza sangiorgese; divenuto, come l’intera villa, proprietà del Comune, lo spazio è adoperato in modi diversi, come per le attività culturali cittadine, fino a quelle ricreative come manifestazioni e concerti.


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