Il caffè sospeso: una tradizione tutta napoletana


Il principio del caffè sospeso era semplice, un cliente acquistava per suo volere due caffè e uno di questi veniva lasciato in sospeso a chi quel giorno non aveva la possibilità di poterne comprare uno con pochi spiccioli.

Questa antichissima tradizione partenopea era stata dimenticata da molti, ma dopo la “Giornata del caffè Sospeso” del 10 dicembre 2013, molte caffetterie e bar hanno riproposto la possibilità di offrire un caffè sospeso a chi ne ha bisogno conquistando anche qualche paese dell’Europa, degli Stati Uniti, dell’Australia e persino del Giappone che propongono in molti locali la possibilità di donare un caffè, un sandwich o un intero pasto a chi ne ha bisogno proprio come il progetto “Pizza sospesa” nato qualche tempo fa dalla storica Pizzeria Olivia del quartiere Sanità di Napoli.

Il caffè in sospeso ha affascinato anche la Francia in cui molte panetterie hanno addirittura proposto “baguette en attente”, offerta solidale nata sempre a Napoli 15 anni fa grazie al Panificio Mosca.

Questa volta a lanciare l’idea ispirata alla tradizione napoletana, è stato Didier Lopez, che ha messo nel suo locale una lavagna e delle calamite a forma di cuore che conteggiano quanti caffè o baguette in sospeso sono disponibili.

Un’usanza nata a Napoli nell’800, un piccolo gesto di solidarietà per i meno fortunati che sta spopolando anche all’estero formando una vera e propria “rete del caffè sospeso”.


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