In realtà, siamo a giugno, la donna deve già far fronte al primo atteggiamento violento del compagno, che la picchia per futili motivi. Due mesi dopo, ad agosto, la cosa si ripete: l’uomo la costringe ad avere rapporti sessuali contro la sua volontà.
A questo punto, la 41enne trova la forza di lasciarlo, supportata da un centro antiviolenza, ma dopo un po’, pressata dalle sue lusinghe, decide di perdonarlo. L’idillio dura pochissimo: il 4 novembre scorso, i due si sono rivisti in un loft che la donna aveva preso in fitto a San Nicola La Strada. Qui, altra aggressione fisica con annesso tentativo di suicidio da parte della 41enne, sventato da un vicino di casa.
L’episodio più violento, però, avviene tra il 7 e l’8 novembre: la donna, infatti, a seguito di una lite, viene nuovamente costretta ad avere un rapporto sessuale, dopo che l’uomo si è assicurato di chiudere la porta con il lucchetto. La violenza carnale avviene per tutta la notte, fino a che la donna riesce a farlo smettere e i due escono insieme per recarsi presso l’abitazione di una collega di lei, dove l’uomo avrebbe dovuto fare dei lavori.
Qui, la 41enne confida tutto all’amica, ma l’uomo la minaccia e la costringe ad accompagnarlo a riprendere la sua valigia per poi fare ritorno in Calabria. Ma la vittima, durante il viaggio, riesce ad avvertire i carabinieri che, dopo aver ascoltato il suo racconto e accolto la sua denuncia, arrestano l’uomo.