Ma non solo. Carmela, ai tempi della gioventù, allevava anche bachi da seta. All’epoca era stato istituito un commercio con Marsiglia, quella dei bachi era un’attività produttiva. Ed era la concia, ha svelato Carmela quando era ancora in vita, a fare la differenza. Il ‘cuoncio’ veniva prodotto grazie ad una miscela formata da acquata, sangue dei filugelli squartati e urina di donna adulta, meglio se vicina al ciclo mestruale. Un lavoro non piacevole sicuramente, ma era il segreto del suo successo.
Ora, senza Carmela, a Procida restano solo sei centenari.