Truffe telefoniche. Le parole da non dire per non cadere in trappola


La pagina Facebook della Polizia di Stato “Una vita da social” ha da qualche giorno diffuso un avviso per evitare agli utenti di cadere in un tranello:

Se vi arriva la telefonata da parte di un operatore che volutamente rimane sul generico: ‘Buongiorno è la compagnia elettrica, ci risulta una sua bolletta insoluta, ma forse ha pagato e dobbiamo verificare’. E lì scatta la trappola”.

Inoltre la voce vi chiederà: “‘Lei è il sig. Tizio, residente in via eccetera e eccetera’. Ecco la registrazione è iniziata e voi sicuramente risponderete: “Si”. E con la vostra voce avete confermato i dati. Poi l’operatore vi chiede il Pod, che è una sorta di pin bancomat della bolletta (identifica il posto fisico dove avviene il prelievo dell’energia elettrica – insomma il vostro immobile – e non cambia anche se cambia l’intestatario del contratto). Se lo rivelate possono utilizzarlo. Quindi, se lo comunicate al telefono siete spacciati. Il vostro nuovo contratto è partito!

La Polizia di Stato consiglia inoltre di custodire il Pod come il pin del bancomat e “appena chiamano e vi chiedono il vostro nome, invece di rispondere “Si” domandate “chi parla?” così la registrazione salta“. 


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI