Video. La storia di Luca, morto per una cura al bicarbonato: “Lo hanno ucciso”


Luca aveva 27 anni. 27 anni e un tumore al cervello. In attesa dell’intervento, per cercare una soluzione più rapida e tornare alla vita, i suoi genitori decisero di affidarsi all’oncologo Tullio Simoncini e alla sua cura al bicarbonato di sodio. Secondo la sua teoria, i tumori sono dei funghi, e siccome il bicarbonato è basico, riesce ad eliminare l’acidità dell’ambiente provocata dai funghi. In questo modo il tumore sparisce, come per magia. Miracolo? No, è una truffa bella e buona. Una menzogna costruita sulla disperazione della gente, solo per spillare soldi.

A raccontarlo è stata la madre di Luca, ieri, a Presa Diretta, programma in onda su Rai 3. La signora trattiene a stento le lacrime, ma spiega come sono andate le cose: “Simoncini ci spiegò che la terapia funzionava nel 70% dei casi. Ci disse di andare in Albania, in una clinica moderna e funzionante, invece, quando arrivammo, trovammo una struttura dismessa. L’indomani venne a trovarci e ci chiese i soldi, come prima cosa: 20mila euro. Noi non eravamo pronti, lui ci insultò dicendo che eravamo i soliti meridionali, minacciandoci di non fare l’intervento. Noi lo abbiamo pregato, ci siamo fatti insultare in silenzio…”.

La signora piange ricordando quei momenti, ma continua il suo racconto, e spiega che la notte successiva alle prime iniezioni, suo figlio si sentì male, aveva il corpo paralizzato: “Simoncini ci disse che era una reazione fantastica, significava che il bicarbonato stava colpendo il tumore, e noi ci abbiamo creduto. Nel primo pomeriggio, Luca sembrava che dormisse, in realtà aveva contrazioni strane. Io urlavo di chiamare l’ambulanza ma non la chiamavano. Finsero di portarlo giù in ambulanza, ma in realtà lo chiusero in una stanza e non ci lasciarono entrare. Poi lo vedemmo, gli tolsero i tubi dalla gola”.

Luca era morto, Luca è morto. E’morto per una cura che prometteva di guarirlo e che invece lo ha ucciso: “Noi abbiamo due autopsie dove c’è scritto che lui è morto solo per un’alcalosi metabolica e non per il tumore”.

Poi, l’appello ai familiari dei malati: “Le persone disperate non devono cadere in questa rete. Simoncini non agisce da solo, è accerchiato da un sistema delinquenziale che per soldi ammazza le persone senza farsi scrupoli. Luca è morto in 4 giorni, a Tirana ci arrivò con i suoi piedi”.

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