Video. Ilde, sposa bambina di Ottaviano, venduta a 13 anni ad un camorrista


Certe storie siamo abituati a sentirle come un’eco. Lontane, talmente lontane da noi che sembrano non appartenerci, non sorprenderci neanche più. Se vi parlano di “spose bambine”, sicuramente le assocerete ai paesi mediorientali o africani, sepolti nella povertà e arretratezza. E invece non sono universi paralleli e distaccati dal nostro, perché certe storie possiamo trovarle anche a pochi km di distanza da noi, sotterrate dalla paura e dall’oblìo. Pensate a una bambina di 13 anni, la cui madre desidera risposarsi ma si scontra con il dissenso della figlia. Cosa fa, secondo voi? Prima la minaccia, poi cerca di farla sposare con suo fratello (lo zio della ragazzina) e infine la vende. Sì, la vende a un uomo di 28 anni per 50mila lire. Questo vale sua figlia, 50mila lire. E no, non siamo in Africa, siamo in Italia, in provincia di Napoli, ad Ottaviano. E questa è la storia di Ilde, raccontata in un’inchiesta di Antonio Crispino per il Corriere della Sera.

Erano gli anni ’70, Ilde aveva appena 13 anni quando fu costretta a sposare un uomo molto più grande di lei, e non “un uomo qualsiasi”, ma un camorrista. Un camorrista che gestiva un un traffico di prostitute, e che costringeva la sua giovane sposa ad assistere ai loro rapporti perché doveva “imparare a fare l’amore”. 

Quando si sposarono, i due, nella chiesa di San Gennarello ad Ottaviano, tutti sapevano ma nessuno parlò. Nessuno si oppose. Nemmeno il prete. 

Così, Ilde si ritrovò moglie e dopo poco anche madre, senza essere mai stata bambina.

Dopo un po’, scappò per dormire in strada, nelle stazioni ferroviarie, fin quando incontrò un uomo che sembrò volere aiutarla, e invece la introdusse in un clan criminale. In quel periodo, l’ossessione di Ilde (manovrata da quei criminali) era diventata soltanto una: uccidere sua madre, la causa di quella sua esistenza tormentata, la causa di tutto il suo dolore.

Programmò il suo omicidio, si recò da lei con una pistola, ma non riuscì a sparare. Scappà di nuovo, per poi finire in carcere per droga e ricettazione.

“Ho fatto un salto troppo grande, da bimba a madre – dice Ildemi manca cosa vuol dire giocare con le bambole, andare al mare con gli amici, ricevere le tenerezze di qualcuno. Anche dal punto di vista fisico non ho mai fatto pace con me stessa. Per un lungo periodo ho fatto la doccia con la biancheria intima addosso, mi facevo schifo, mi coprivo anche se andavo in spiaggia”.

Oggi Ilde ha 58 anni, una famiglia, dei figli e una vita normale.

Ma la sua storia ci insegna che non è necessario cambiare continente per trovare situazioni deviate, perverse, che mettono radici nell’ignoranza e crescono nutrite dalla criminalità.

Sul web si scoprono altre vicende simili, verificatesi sempre in Italia e in contesti analoghi.

Vi lasciamo con il video della storia di Ilde, per riflettere su quanto possano essere labili certi confini.


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI