Chiara segregata in casa per otto anni: Arrivano le prime dichiarazioni del portiere e dei condomini


In tanti continuano a parlare di Chiara e della sua incredibile storia personale, incredibile soprattutto a Napoli, città ritenuta in tutto il mondo simbolo della socialità e del calore. Eppure, Chiara, 36 anni, è stata segregata dalla madre in un appartamento a Via Caldieri 141 (Vomero) senza acqua nè gas, per almeno otto anni, senza che nessuno se ne accorgesse.

I condomini dello stabile giurano che nessuno fosse a conoscenza della situazione. Numerose sono state le dichiarazioni dei vicini, che hanno ribadito la loro estraneità ai fatti. “Le finestre erano sempre serrate – racconta la signora che abitava proprio un piano sotto a quello dove era stata imprigionata la povera donnae pensammo che Chiara non abitasse più in quella casa. La puzza, però, si faceva sempre più insistente. Qualcuno iniziò a lamentarsi con il portiere. Ieri, infine, la triste scoperta. Quando la polizia e i vigili del fuoco sono riusciti ad aprire la porta – dice una signora che gestisce un negozio di parrucchiere accanto all’ingresso del palazzo – ce ne siamo accorti tutti a causa dell’odore nauseabondo. Ero convinta che avessero trovato un cadavere“.

Dichiarazioni che lasciano ugualmente interdetti, perché si intuisce nelle parole di discolpa dei condomini, che nel palazzo, qualcosa si sapesse. Probabilmente nessuno immaginava le reali condizioni in cui viveva la ragazza, ma che qualcosa di strano avvenisse in quella casa, forse, era noto a tutti.

I carabinieri hanno interrogato anche il portiere dello stabile, accusato di favoreggiamento:  «Sapevo che Chiara era in casa, ma non avrei mai potuto immaginare le condizioni nelle quali viveva» dichiara il portiere Gennaro «C’è gente che passa davanti al portone e grida ”Vergognatevi, vergognatevi”. Io, però, non ho niente di cui vergognarmi – spiega – Io sono stato raggirato. Sapevo che Chiara viveva da sola in casa, ma vedevo la madre che ogni due o tre giorni saliva con delle buste e scendeva dopo qualche minuto con altre buste che andava a depositare nei contenitori della spazzatura, sempre un po’ lontano dal palazzo. Come avrei potuto pensare che la ragazza viveva nelle condizioni inaudite nelle quali è stata trovata? Del resto la donna di lei non parlava mai. Qualche volta, invece, mi diceva del nipotino che vive in Toscana. Mi ha anche fatto vedere delle foto. Ma sulla figlia è sempre rimasta in silenzio. Non parlava e non faceva avvicinare nessuno alla porta di casa».

Attualmente la madre, insegnante 69enne, è agli arresti domiciliari. In questi giorni verranno sentiti altri condomini, l’amministratore del palazzo (anch’egli denunciato insieme al portiere, alla zia, e ovviamente alla madre della ragazza) e il fratello che attualmente vive fuori Napoli.


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