Sarri: “Mi piacevano le ragazze con i capelli ricci, poi ho sposato una rossa. Su Pavoletti…”


Si è svolta la consueta conferenza stampa della vigilia a Castel Volturno dove ha parlato alla stampa, Maurizio Sarri. Il trainer azzurro traccia un piccolo bilancio rispetto ai risultati delle ultime settimane e guarda al futuro. Ecco i passaggi più interessanti:

Sull’obiettivo secondo posto:  “Ci sono le possibilità, ci sono 10 partie, ma ci poniamo obiettivi settimanali e proviamo a raggiungerne più possibili”.

Secondo posto o Coppa Italia“Mi piacevano le ragazze con i capelli ricci da ragazzo, poi ho sposato una rossa. Diciamo che voglio fare bene fino alla fine, mi piacerebbe perchè ci siamo confermati con tantissime problematiche in più. Siamo cresciuti come mentalità e rosa, l’anno scorso con queste problematiche non avremmo messo una pezza, quest’anno invece ci abbiamo messo una pezza, tutti quelli entrati hanno fatto bene. Se l’anno scorso avessimo avuto Coppa d’Africato, crociati, Champions, chissà quanti punti avremmo perso, quest’anno invece abbiamo contenuto grazie alla rosa”.

Su Pavoletti: “Si va a parlare di una punta con caratteristiche diverse, un po’ lui deve abituarsi alla squadra, e la squadra dovrà abituarsi a lui. Sta crescendo di condizione, veniva da un momento travagliato con pochi allenamenti. Quando lui entra la squadra deve cambiare un po’ pelle”. 

Futuro:  “Non saprei, mi volete far dire se rimango con o senza quel traguardo. Dico che il massimo della vita è lavorare con un gruppo che ti segue. Poi a tutti piacere vincere e guadagnare, ma la storia bella è l’altra. Resti con la Champions? Nessuno mi ha chiesto di Empoli-Napoli, è brutto”. 

Sull’Empoli“Ripartono bene, conoscendoli dobbiamo dimenticarci le ultime 2-3 partite. Lì quando interviene il direttore poi tutti reagiscono. Hanno la capacità di reagire che è impressionante e sarà difficile averla in mano perchè loro hanno comunque capacità di palleggio importanti”.

Sulla doppia sfida con la Juve e il pericolo di sentirsi sazi: “Se lo fossi andrei a casa, senza motivazioni non si va avanti. Al di là del loro amore per la squadra, mi piace il fatto che non hanno la presunzione di pensare che devono vincere sempre, anche se dovrebbero vincere per 2mila motivi. Questa sfida mi affascina. Il pubblico ha l’umiltà che per vincere è difficile, ma meriterebbe di vincere”. 

 

 


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