Nicoletta, napoletana a Manchester: “Ero scioccata, ma ho aiutato quei ragazzini”


Manchester – Nicoletta Maola è una 24enne napoletana che da anni vive e lavora a Manchester, proprio di fronte all’Arena dove ha avuto luogo l’attentato che, due giorni fa, ha strappato le vite di 22 ragazzi come lei. La ragazza, che al momento dell’attacco era a lavoro nel locale Mcdonald’s di cui è responsabile, ha raccontato la sua esperienza e ciò che è successo a Repubblica.

“Nel negozio sono entrati a gruppi una sessantina di ragazzini che chiedevano di caricare i cellulari per avvertire i genitori. Ho dato loro acqua e cibo. Non sapevano ancora dirmi cosa fosse accaduto, sono scappati e basta. Quando abbiamo capito che si trattava di un attentato ho immediatamente chiamato il mio ragazzo Giuseppe che era a casa: stava bene.”

“Mentre raccontavano avevo la pelle d’oca, ero così scioccata che le lacrime non uscivano. Ho dovuto mantenere la calma per aiutare i ragazzini, erano disorientati, quasi tutti soli, tranne qualche bambina con la madre. Li ho tenuti in negozio oltre la chiusura. Ho chiamato dei taxi per farli tornare a casa. Mi sono assicurata che riuscissero a tornare e poi ho pensato a rientrare io. Non avevo paura, non capivo esattamente cosa stessi vivendo, c’era caos intorno, mi sono resa conto di quello che è accaduto solo questa mattina quando mi sono svegliata.”

Nicoletta racconta il clima che si respirava: “In strada ho trovato un silenzio spettrale, c’era il sole, in genere qui un evento, ma i visi delle persone era tutti tristi. Ma siamo tornati subito alla normalità: come me, tutti nei dintorni sono andati al lavoro. Rimarrò a vivere qui. Questo è stato un attacco all’adolescenza. Qui non ci chiediamo neanche che religione professa ciascuno di noi: siamo uniti,– conclude – non ci sono differenze. Questa tragedia non ci cambierà”


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