Crollo Torre Annunziata, il racconto: “Una signora è viva perché è andata in bagno”


Si continua a scavare tra le macerie nel tentativo, disperato, di trarre in salvo i dispersi, sommersi dalle macerie della palazzina che questa mattina è crollata a Torre Annunziata. Sul posto i vigili del fuoco, assieme all’unità cinofila, intenti a rimuovere i detriti di questo disastro.

Non solo però forze dell’ordine, anche persone comunque, che si ritrovano senza una casa. Abbiamo intervistato uno dei residenti che abita al palazzo che si trova di fianco a quello che è crollato questa mattina. Ecco cosa ha dichiarato: “Conosciamo le persone disperse, noi abitiamo di fianco al palazzo caduto. Noi siamo attualmente sloggiati, non sappiamo cosa si farà questa sera. I vigili dovranno fare le opportune verifiche di agibilità“.

Prosegue: “Com’era il palazzo? Questi edifici sono stati costruiti in zona giorno e zona notte. La zona giorno si è mantenuta, la zona notte è crollata totalmente. Incredibilmente si è salvata una signora che questa mattina si è alzata dal letto ed è andata in bagno“.

Tutta Torre Annunziata è in silenzio, sofferente ma ancora speranzosa. Si continua a credere che da un momento all’altro possano essere estratti gli 8 dispersi dalle macerie. Per questo motivo, e per mostrare vicinanza alle famiglie colpite da questo disastro, diversi lidi hanno momentaneamente chiuso la loro attività.

Abbia intervistato il proprietario del Lido Nettuno. Ecco cosa ci ha dichiarato: “E’ un dispiacere immenso, siamo immersi nel dolore. C’è un ragazzo coinvolto, che ha la stessa età di mia figlia…sperando possa accadere il miracolo. Non abbiamo visto segni di cedimento, anche perché la persona che si stava occupando di questo palazzo è un tecnico. Se supponiamo si stessero facendo dei lavori, può darsi che il crollo sia stato causato dall’impudenza di qualcuno poco esperto. Non sappiamo ancora quando riapriremo, siamo a disposizione totale per fornire qualsiasi tipo di aiuto, i nostri stessi dipendenti sono lì dove è avvenuto il disastro a dare una mano


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